Giovani e pipistrelli alla Fiat
di Loris Campetti
su Il Manifesto del 05/01/2008
[k]Egoisti[k], [k]corporativi[k]. E’ l’accusa contro gli operai di Mirafiori che hanno bocciato un accordo sui turni. Prevedeva la regolarizzazione di 250 precari
Diceva il presidente Mao: non sempre le masse hanno ragione, ma non c’e’ ragione rivoluzionaria che non passi attraverso le masse. Bertold Brecht, per sfottere le dinamiche classiche della burocrazia comunista, diceva invece: le masse non sono in consonanza con la risoluzione del comitato centrale, dunque bisogna abrogare le masse. Il criterio scelto dalla Fiom e’ sicuramente il primo. Cosicche’, quando al termine di una lunga trattativa con la Fiat sulla modifica della turnistica di lavoro alle Meccaniche di Mirafiori si e’ raggiunto un difficile accordo, i metalmeccanici Cgil hanno giustamente preteso che esso venisse sottoposto al voto dei lavoratori. Alla fine il referendum s’e’ fatto, nonostante le resistenze della Uilm. Partecipanti al voto 1.271, 571 si e 693 no, l’accordo e’ stato bocciato dal 55% dei meccanici. Uno schiaffo alle organizzazioni sindacali, due schiaffi a 70 giovani interinali che invece di essere confermati insieme ai loro precari compagni come prevedeva l’accordo, sono stati licenziati dalla Fiat che ha cosi strumentalizzato il risultato del voto. Un voto dovuto come ribadisce la Fiom, e che ora va rispettato riaprendo un tavolo di trattativa con l’azienda.
Fioccano le accuse contro i lavoratori della Powertrain di Mirafiori che hanno rifiutato il passaggio da 15 a 17 turni (si fanno in tutti gli stabilimenti Fiat) in cambio di 250 assunzioni regolari degli interinali, passando attraverso un contratto d’apprendistato, e una gratifica di 300 euro in due tranches. Sono stati accusati di corporativismo, egoismo, [k]mettono al centro la difesa dei propri privilegi senza curarsi delle conseguenze sui giovani precari[k]. Privilegi? C’e’ chi difende la propria condizione di lavoratore notturno, terzo turno fisso dalle 22 alle 6 del mattino, che consente un’integrazione di un salario troppo basso. In gergo si chiamano i [k]pipistrelli[k], sono alcune centinaia. I manutentori difendono l’organizzazione su 15 turni che consente di fare un bel po’ di straordinari al sabato e alla domenica, sempre per integrare un salario di merda. Infine, e al contrario, c’e’ chi difende il sabato libero, magari perche’ tiene famiglia, figli piccoli e magari una moglie che lavora nello stesso posto a turni sfalsati ([k]Mi distruggerebbe la vita lavorare anche al sabato[k], ci dice Stefano Napolitano, delegato Fiom, quarto livello, strenuo sostenitore del no all’accordo per la modifica della turnistica firmato anche dal suo sindacato. Due gemelli di tredici mesi e un figlio piu’ grande di 5 anni, 1.350 euro comprensivi di assegni familiari e una moglie che lavora con lui alle Meccaniche ma, essendo ancora in maternita’ per seguire i due gemelli, guadagna tra i 250 e i 350 euro al mese, una tredicesima di 31 euro.
La lettera che ci ha inviato un gruppo di dipendenti della Powertrain e di cui pubblichiamo ampi stralci e’ una difesa delle ragioni del no, contiene alcune inesattezze, nega che a monte del rifiuto del nuovo regime d’orario ci sia egoismo, corporativismo. Altri, nella stessa Fiom, hanno opinioni opposte pur riconoscendo la legittimita’ del voto su un accordo che modifica la vita di tanti lavoratori. Quel che gli scriventi non dicono, per esempio, e’ che l’assemblea dei lavoratori ha deciso di non far votare gli impiegati e, peggio ancora, i giovani interinali perche’ non essendo dipendenti Fiat non hanno diritti nell’urna. Anche se fanno lo stesso lavoro di quelli targati Fiat, anzi lo fanno in condizioni salariali e lavorative peggiori: sono i dannati delle squadrette weekend, sabato e domenica al lavoro mentre i [k]normalisti[k] il sabato e la domenica fanno straordinari, pagati di piu’. Se i turni fossero 17, tutti ruoterebbero e il salario del sabato non avrebbe maggiorazione.
Vittorio De Martino e’ il segretario della mitica V lega Fiom di Mirafiori. Ha seguito passo passo la vertenza dal luglio del 2007 alle conclusioni. [k]La Fiat ci dice che intende aumentare la produzione del vecchio cambio (l’unica che resta da quando, nel 2003, il motore e’ stato delocalizzato in Argentina) a un milione di pezzi. Propone una modifica dell’organizzazione chiedendo l’aumento da 15 a 18 turni, previsti dal contratto nazionale previo un esame congiunto con le Rsu. Per noi che chiediamo un nuovo motore a Torino e’ obbligatorio discutere contestualmente il futuro dello stabilimento, la stabilizzazione dei giovani e la validazione dell’accordo con un referendum. Abbiamo incontrato resistenze, anche tra i nostri delegati, ma alla fine li abbiamo trascinati e abbiamo ottenuto un accordo valido, con 250 stabilizzazioni dei precari e 300 euro, in cambio di 17 e non 18 turni come pretendeva il Lingotto. Il voto contrario, lo dico con dolore, e’ un voto che non tiene conto dei diritti dei giovani per difendere presunti privilegi. E’ grave che l’assemblea abbia deciso di non far votare impiegati e interinali. Un nostro delegato ha presentato un ordine del giorno in questo senso. Ecco perche’ parlo di logica egoistica di chi rinuncia a una visione politica, generale. La Fiat ne ha subito approfittato per sbattere fuori 70 interinali, sostituiti con altrettanti lavoratori di Verrone che fanno i cambi per le vetture di Pomigliano, uno stabilimento che restera’ chiuso due mesi per ristrutturazione. Come Fiom abbiamo chiesto di scioperare per riportare in fabbrica quei 70 ragazzi, le altre organizzazioni non sono disponibili. Allora ci siamo assunti la responsabilita’ di organizzarlo come Fiom. Ma i nostri delegati ancora non l’hanno promosso[k].
Piu’ che nell’opposizione dei Cobas e dei delegati Fiom, le ragioni del rifiuto vanno cercate nei bassi salari. [k]Salari di merda[k] che aiutano i processi di frantumazione e, se si vuole usare una parola grossa, di corporativizzazione della classe operaia. Una guerra tra i poveri che giova solo al padrone. Ma Stefano contesta questa lettura, alza il tiro, dice che l’accordo non elimina la possibilita’ di assumere nuovi dipendenti con contratti precari. Oltre al fatto che [k]a me distruggerebbere la vita: quando abbraccerei figli e moglie lavorando anche il sabato? Dove troverei 800 euro per l’asilo? Io sono solidale con i giovani, non sono egoista. Vedrai che alla fine uno sciopero per riportarli in fabbrica lo faremo[k].
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[k]Egoisti sono i sindacati[k]. Una lettera polemica
di un gruppo di lavoratori della Powertrain Mirafiori
su Il Manifesto del 05/01/2008
Alcuni mesi fa avevamo denunciato il nostro disagio alla Fiat-Powertrain. Ci eravamo lasciati con la forte preoccupazione di una richiesta di accordo sui 18 turni, conoscendo il comportamento di alcuni sindacati sempre piu’ inclini ad accettare supinamente le decisioni aziendali, anziche’ difendere i nostri diritti. Dopo mesi di trattative, a dicembre e’ stata raggiunta un’ipotesi di intesa tra funzionari sindacali e azienda sul cambio di turnistica, estromettendo dalle trattative i delegati sindacali di fabbrica.
Il referendum decreto’ la vittoria del No e da allora siamo accusati, da giornali e tv, di essere quelli che non hanno voglia di lavorare e che egoisticamente non vogliono nuove assunzioni. Non corrisponde alla verita’ e vogliamo spiegare come sono andate le cose, visto che sindacato, azienda e media hanno solo pensato a buttarci addosso valanghe di accuse ma non hanno mai chiedesto i motivi del nostro voto. L’ipotesi di accordo firmata prevedeva, in cambio dell’introduzione dei 17, 18 e 20 turni, l’assunzione di 250 lavoratori con contratto di apprendistato per 2 anni. Un’elargizione di 300 Euro di una tantum scaglionata in due tranches. Un’ipotetica nuova produzione motoristica nell’area di Torino.
Questo e’ un grosso sacrificio:vorrebbero farci lavorare la notte e al sabato mettendo a repentaglio la stabilita’ delle nostre famiglie. Ma dopo il 2010 cosa ne sara’ di Mirafiori e del nostro futuro? Ci hanno pensato al momento della firma le organizzazioni sindacali? 300 Euro sono un’elemosina e un vergognoso attacco alla nostra dignita’, i sacrifici vanno ricompensati aumentando le nostre paghe orarie.
L’azienda, Fim e Fismic vogliono farci passare per quelli che, votando contro l’accordo, diamo il via libera al licenziamento degli interinali ma non e’ cosi, noi vogliamo che siano assunti con contratti a tempo indeterminato, in modo che ci sia la certezza per tutti di un futuro a Mirafiori.
In questi ultimi giorni sta succedendo qualcosa di molto grave; come mai il sindacato non denuncia il fatto che per la chiusura per 2 mesi dello stabilimento di Pomigliano, Verrone dove si fanno i cambi destinati alle vetture li prodotte e’ costretto a ridurre la produzione e cosi la Powertrain ha deciso di licenziare a Mirafiori 50 interinali sostituendoli con 60 lavoratori di Verrone? Questa e’ una rappresaglia per il mancato accordo, vogliamo un intervento del sindacato. Vengono lasciati a casa dei lavoratori, sostituiti da altri pagati con il doppio dello stipendio grazie all’indennita’ della trasferta, mentre potrebbero usufruire della cig. La scarsa solidarieta’ e’ del sindacato che si accanisce contro i sostenitori del No e non denuncia le mosse arroganti e intimidatorie dei padroni.
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Come si puo’ vedere sono i giornalisti del Manifesto e il burocrate della Fiom che sono incapaci di capire che nella massa di operai che si sono espressi per il NO all’aumento dei turni sta’ la parte migliore di Mirafiori, che infatti sviluppano in fabbrica un rapporto di forza indipendente operaia.
E’ grazie al contrasto attivo in fabbrica delle manovre Fiat che si e’ potuto respingere (per ora) l’offensiva per i profitti dei manager, degli azionisti, e anche una buona parte del sindacato ufficiale, che infatti al chiuso credevano di aver chiuso la partita.
La Fiat di fronte alla bocciatura, ha quindi proceduto col far fuori una 50ina di interinali, e questo e’ avvenuto non solo a Mirafiori ma in tanti stabilimenti Fiat. Un altra cosa per amor di verita’: E’ falso che i 17 o 18 turni sono in tutti gli stabilimenti. E’ vero invece che in tutto il gruppo Fiat ci sono tentativi e fenomeni di questo tipo: Una Fiat e arnesi sindacali vari, in fabbrica e fuori, che sono alla ricerca, per assestarsi bene sui mercati internazionali, dell’aumento del consumo produttivo degli operai.
Da un altra parte tanti operai, un movimento che va’ sviluppandosi ineludibile,calibrato, sempre piu’ omogeneo. un nuovo schierarsi della classe operaia Fiat degli strati bassi che sta facendo tesoro di tutti gli arretramenti precedenti. uno schieramento trasversale dal basso che non puo’ mancare e non manca, come a Mirafiori, di attaccare gli snodi politici e i mezzucci sul quali ci hanno fatto ingoiare tanti accordi peggiorativi della condizione operaia complessivamente intesa.
Inutile quindi che cerchino scusanti per mettere giovani contro anziani, fissi con interinali (chi fa’ selezione fra di loro sciegliendo non sul rendimento normale in produzione ma sul grado di non partecipazione agli scioperi, la disposizione silente alle richieste di straordinario? forse gli operai?).
Siamo stufi di lavorare sempre di piu’, di veder abbassate pericolosamente le nostre condizioni di lavoro e di vita per arricchire i “soliti” mangiatori di pane a tradimento dell’azienda, del sindacato, e della politica. E non ci fate ridere: 1350 euro con gli assegni familgliari, sputati con turni di notte a saldare, a dare di fresa, a montare bulloni con la dinanometrica, con ritmi inumani si chiama egoismo? allora fateci il piacere, tutti voi rappresentanti delle classi superiori: veniteci voi a provare, fateci vedere l’olio di gomito da buoni altruisti, cosi’ potrete sperimentare nella realta’, e non nei grafici, la “bonta’” dei vostri accordi…
OPERAI CONTRO
SEZ. FIAT MODENA
GENN.2008
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