dall’ANSA
Mentre il pane schizza alle stelle e ammicca come un gioiello nei vetri dei fornai, gli italiani riscoprono l’arte del pane fatto in casa e un buon 5% si prepara da solo fumanti pagnotte e panini, ottenendo un riparmio fino all’80% sul prodotto acquistato. “Gli aumenti dei prezzi hanno fatto riscoprire l’arte artigianale: a fare il pane in casa ci guadagna il portafoglio, il gusto e il piacere di vivere meglio l’intimita’ della casa” – osserva Paolo Landi, segretario generale dell’ Adiconsum. Il pane fatto in caso comporta “evidenti risparmi”, secondo quanto sottolinea il sito ‘QuiRisparmio.net’ che fa un po’ di conti sulla spesa per il pane in un anno di una famiglia italiana media di 4 persone.
Presupponendo che la famiglia consumi un chilo di pane da 3 euro al giorno, nell’arco di un anno arriva a spendere oltre mille euro. 350 chili di pane fatto in casa con le specifiche macchinette, arrivano invece a costare una settantina di euro. E questo conteggiando nei costi di produzione anche l’energia elettrica che ha un’incidenza non da poco. Va ricordato che a temperatura ambiente il pane si puo’ conservare per due-tre giorni, mentre se riposto in frigorifero ancora intero e all’interno di un sacchetto di carta puo’ conservarsi per circa una settimana; in alternativa si puo’ congelarlo e riutilizzarlo al momento anche per qualche mese.
“Fare il pane in casa e’ anche un modo per spezzare un cartello di prezzi che si e’ ormai instaurato con il progressivo diminuire dei consumi di pane – aggiunge Landi – Sarebbe anche il caso che i giovani approfittassero della liberalizzazione di forni e panifici avviata da Bersani e cominciassero a offrire prodotti a prezzi convenienti, invece che tre euro al chilo magari un euro e mezzo. Ci sarebbe comunque un margine di guadagno rilevante”. [idea]
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