Alle 15.30 di oggi sotto l[k]Unione Industriali c[k]era una consistente presenza dei 316. Subito si e’ capito che aria tirava. Gli unici ammessi alla trattativa sono stati i sindacati confederali e l[k]Ugl. Lo schieramento di polizia ha impedito agli altri di salire. Non e’ stata accolta neanche la richiesta di far assistere alla trattativa un rappresentante dei 316. Piu’ tempo passava e piu’ la tensione saliva. Alle 19.00 si e’ avuta gia’ una piccola carica della polizia per allentare la pressione davanti al portone e far allontanare la delegazione Fiat. Poco dopo sono scesi i sindacalisti, che hanno preso la parola, dicendo che la Fiat, pur assicurando di non avere alcuna intenzione di terziarizzare i 316, non rinunciava all[k]idea di localizzarli a Nola, lontano dallo stabilimento. A queste condizioni il sindacato non era d[k]accordo, ma il tutto si rimandava ad un nuovo incontro da tenere il prossimo 23 aprile. L[k]unica iniziativa che i sindacalisti avevano intenzione di prendere era un[k]assemblea retribuita dentro l[k]Alfa venerdi prossimo. L[k]intenzione era palese: non firmare subito l[k]accordo bidone, attendere con una serie di azioni inconcludenti che la mobilitazione si smorzasse e poi accettare la posizione dell[k]azienda. Forte e’ stata la contestazione da parte degli operai, che hanno chiesto a gran voce la proclamazione immediata di uno sciopero per domani di tutta l[k]Alfa. Mentre i sindacalisti si stavano allontanando e’ scattata una violenta carica della polizia. Un operaio e’ stato ferito e solo la reazione degli operai ha impedito il prosieguo del pestaggio. Attorno all[k]operaio svenuto si e’ raccolto un gruppo di altri operai che hanno impedito che la polizia gli si avvicinasse. Solo dopo l[k]arrivo dell[k]autombulanza gli operai si sono allontanati dalla piazza nonostante la polizia avesse piu’ volte cercato di allontanarli.
Gli operai si sono dati tutti appuntamento immediato alla porta 2 dell[k]Alfa per bloccare il turno di notte e per decidere come continuare la lotta.
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