Mi chiamo Michele Nacci e voglio raccontarvi in pochissime righe una vicenda molto particolare ed emblematica della situazione drammatica, in termini di liberta’ di espressione, che stiamo vivendo nel nostro paese.
Sono un operaio da dodici anni della Bridgestone Spa, notissima multinazionale dello pneumatico, il cui stabilimento e’ sito nella zona industriale di Modugno, alle porte di Bari; il nostro contratto di categoria e’ scaduto come molti altri, nel dicembre scorso. Quasi totale chiusura da parte delle associazioni di categoria di fronte ad un aumento di circa 105 euro, lorde ed in tre tranches, circa due anni. Elemosina!
I sindacati, FILCEM CGIL, FLERICA CISL, UILCEM UIL, proclamano un primo sciopero di 8 ore in data 14 marzo. L[k]evento ha pochissimo richiamo mediatico, perche’ la nostra categoria non rappresenta milioni di lavoratori come i metalmeccanici, ma solo 135.000 addetti. L[k]adesione allo sciopero e’ quasi totale. Ah, dimenticavo l[k]antefatto della questione: gli operai della nostra fabbrica sono stati gli unici in Puglia a non aver partecipato allo sciopero indetto i primi di marzo per ricordare le vittime della strage di Molfetta, a pochissimi kilometri da noi. Non per mancanza di sensibilita’ nostra, semplicemente perche’ i nostri rappresentanti sindacali, vivendo in un altro pianeta, avevano aspettato invano una qualsiasi comunicazione da parte delle segreterie territoriali di CGIL CISL e UIL e quindi, malgrado le nostre pressioni non se ne era fatto niente perche’ nessuno li aveva avvisati. Disarmante! Questo gravissimo episodio trova continuita’ questi giorni con la proclamazione, sempre da parte delle segreterie nazionali di FILCEM CGIL, FLERICA CISL, UILCEM UIL di un altro sciopero di 8 ore da svolgersi il 30 aprile, o comunque fino al 6 maggio a seconda delle diverse esigenze locali, per l[k]ennesima rottura con le associazioni nazionali di categoria. Basta farsi un giro per i siti interessati, come ho fatto io e qualche altro collega, e si scopre subito che e’ una notizia datata ormai 21 aprile, addirittura 18 aprile se si naviga sul sito polimerica.it.
E all[k]interno della nostra fabbrica? Il nulla assoluto, nessuno sa niente, qualcuno dei soliti sindacalisti si affanna con pochissima fantasia a rivelarci che sono stati proprio i segretari nazionali a pretendere che da noi non si facesse lo sciopero, boh, oppure a dirci che e’ stato revocato perche’ accortisi che dopo il 30 aprile c[k]e’ il PRIMO MAGGIO! Davvero! Insomma sembra di essere in qualche edizione del TG1 diretto da Mimun o Riotta, tanto e’ uguale. Insomma, fino ad oggi in occasione di questi scioperi, i soliti personaggi aziendali si impegnavano a scoraggiare i lavoratori dall[k]aderire a questo tipo di manifestazione, gettata la rete qualche pesciolino lo raccoglievano. Ora invece come qualsiasi regime cinese o italiano, bloccano le notizie alla fonte, non le fanno nemmeno giungere in Azienda. Oggi, primo maggio, l[k]azienda invita tutti noi lavoratori con le nostre famigli a celebrare questo evento in fabbrica, ci fa l[k]elemosina regalandoci ricchi premi e cotillons, e amen. La cosa piu’ scoraggiante e’ pero’ vedere i colleghi rimanere inermi di fronte a queste vicende, del tutto indifferenti ,come se non li riguardassero. Questo episodio dimostra il bassissimo livello umano di questi pseudo- sindacalisti, e fin qui fatti loro, ma vuole essere un monito verso tutti gli appassionati del riformismo all[k]italiana, della contrattazione di secondo livello, dell[k]anacronismo di certe lotte, di certe discussioni, del riformismo dal basso, che e’ piu’ facile.
UN GRANDISSIMO SALUTO E UN INVITO A CONTIUNUARE COSI[k], NE ABBIAMO BISOGNO
Michele Nacci
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