No razzismo!
Milano, una bella iniziativa contro i razzisti e contro i padroni
Il 13-14 giugno si e’ svolto il meeting organizzato dal Comitato antirazzista milanese, insieme alle comunita’ rom di via Barzaghi-Triboniano che vivono nei “campi regolari” gestiti dalla Casa della Carita’ , e presentati come il piu’ avanzato modello di integrazione possibile per le popolazioni rom. In realta’ nelle ultime settimane, come tutti gli insediamenti rom della citta’ , anche questi campi sono stati base di sperimentazione della nuova linea milanese in materia di “sicurezza” targata De Corato-Salvini-Penati e cioe’, testualmente, “dimezzare gli zingari in citta’ e “eliminare tutti i campi e le baraccopoli”.
In altri termini: controlli a tappeto, schedatura su base etnica e costante minaccia di sgomberi ed espulsioni.
Venerdi 13 giugno circa 300 persone, rompendo il divieto imposto da De Corato, si sono ritrovati per far festa dentro il campo. Nonostante la presenza asfissiante della polizia, (che ha cercato in ogni modo di impedire qualunque tentativo di dare senso politico all’iniziativa) banchetti e piccole assemblee informali hanno pervaso i campi, cominciando a sgretolare il muro che li ingabbia, e soprattutto preparando la manifestazione del giorno dopo.
La manifestazione di sabato 14 giugno ha visto la presenza di circa 800 persone che hanno sfilato per le vie del quartiere con un corteo, aperto da un centinaio di rom, che si e’ distinto per la grande vivacita’ : “stop razzismo”, “casa, lavoro, giustizia, liberta’ sono stati gli slogan piu’ gridati. La manifestazione, ha fatto quindi emergere la necessita’ di lottare per l’unica alternativa possibile: l’organizzazione unitaria dal basso di tutti gli sfruttati e di tutti gli oppressi, contro i padroni e contro i loro servi, di destra e di sinistra.
Il corteo si e’ svolto nonostante fosse formalmente vietato dalla questura, su pretesa delle destre e con la complicita’ esplicita delle [k]sinistre[k], che, con una vera e propria campagna terroristica, sia a livello mediatico che all’interno dei campi, hanno fatto di tutto per far fallire il meeting.
Nonostante i numeri ancora insufficienti (per esempio a superare il blocco, a fine corteo, con cui la polizia ha impedito ai manifestanti di festeggiare insieme ai rom dentro il campo), si e’ trattato di un passaggio importante per il lavoro di costruzione del comitato antirazzista a livello cittadino, e per le relazioni che si stanno costruendo su scala nazionale e non solo. Alla due giorni hanno infatti partecipato delegazioni provenienti da Torino, Genova, Firenze, Parma, Bologna, Rovereto, Varese, Napoli, Lugano e Parigi.
Comitato antirazzista milanese
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