Parole chiave: tagli, semplificazione, sviluppo. Durata: tre anni. Valore: 34,8 miliardi di euro. Strumenti: un decreto e un disegno di legge per un totale di circa cento articoli. Obiettivi: 2,4 il rapporto deficit-pil e 0,5 la crescita del prodotto interno lordo. E nel 2011 il pareggio del deficit. Il tutto guardando rigorosamente ai parametri europei. E’ la carta d’identita’ della manovra economica approvata oggi dal Consiglio dei ministri e presentata a palazzo Chgi da un serissimo Silvio Berlusconi e da un soddisfatto Giulio Tremonti.
LA BOZZA DEL DISEGNO DI LEGGE
LA BOZZA DEL DECRETO
I dettagli della manovra, al di la’ delle anticipazioni gia’ disponibili, saranno spiegati domani dai ministri piu’ coinvolti. Tutti tranne uno, a cui premier e ministro tengono in particolar modo: la carta-sconto per anziani e pensionati. “Nella busta con la pensione dei singoli cittadini che non possono arrivare alla fine del mese sara’ consegnata una specie di carta di credito prepagata con cui avranno agevolazioni per cibo, alimentari e bollette. La carta sara’ assolutamente riservata e personale” assicura Tremonti che aggiunge: “Anche questo e’ Robin Hood”.
Un lavoro “duro lungo un mese e di cui siamo molto orgogliosi” sottolinea Berlusconi. In sala stampa, dopo un consiglio dei ministri brevissimo (“ho contato nove minuti e mezzo di discussione” osserva fiero Tremonti) scendono solo il premier e il ministro dell’Economia. Si affacciano anche Roberto Calderoli (Semplificazione), Renato Brunetta (Pubblica amministrazione, a cui e’ dedicata una parte importanta dei tagli) e Maurizio Sacconi (Welfare). Il Cavaliere si dice soddisfatto ma sembra molto preoccupato, serra la mascella, socchiude gli occhi e parla senza quasi mai guardare la sala. L’incontro con parti sociali e entri locali non e’ andato benissimo. “Abbiamo scelto di operare sulle spese – dice – e di puntare sulla maggiore liberta’ e sullo sviluppo. Le maggiori tasse sono riservate solo alle banche e ai settori petroliferi che in questi anni hanno registrato utili importanti. Del resto non e’ una novita’: nel 1883 nel Regno Unito fu applicata la eccessive profit tax”. Piu’ leggero Tremonti che scandisce i motivi della sua “grande soddisfazione”. Sono tre. “Abbiamo fatto una manovra che dura tre anni per trasmettere un messaggio di serieta’ e di un governo che decide”; “in questo modo evitiamo la solita confusione annuale e le solite discussioni infinite sulla Finanziaria che occupavano nove mesi du dodici”; infine “liberiamo il campo per lavorare sul federalismo fiscale, la vera riforma di cui l’Italia ha bisogno”.
Sanita’, enti locali, stipendi dei manager: tutti i tagli del piano triennale. E’ il capitolo piu’ corposo. Si annuncia anche come il piu’ rivoluzionario, sempre che vada a buon fine. “Non potevamo fare altrimenti in un paese che ha gia’ il massimo della pressione fiscale” dice Berlusconi che chiede “un piccolo passo indietro per fare tutti un passo avanti”. La manovra triennale si compone di un decreto e di un disegno di legge. In tutto, annuncia il ministro, “un centinaio di articoli che saranno approvati entro l’estate”. Si conferma il taglio di sei miliardi in tre anni per la sanita’ con la reintroduzione, per compensare, dei ticket sanitari e quello di 23,8 miliardi per gli enti locali. Questa cifra, almeno per il momento, non comprende il taglio delle 9 province e delle comunita’ montane contro il quale c’e’ stata, nel pomeriggio, la rivolta di sindaci e governatori della regioni. Saranno tagliati del 25 per cento gli stipendi dei manager pubblici. In arrivo anche un taglio al numero dei consiglieri di amministrazione delle societa’ non quotate e direttamente o indirettamente controllate dallo Stato: dovranno essere minimo cinque e massimo sette. Scure pesante sulle consulenze esterne nelle pubbliche amministrazioni, quella lista di miliardi di euro che il ministro Brunetta pochi giorni fa ha messo su internet.
“Togliere ai petrolieri per dare ai poveri: ecco Robin…”. La cosiddetta Robin Hood tax dovrebbe garantire maggiori entrate per circa 4 miliardi di euro che – assicura Tremonti – “andranno tutti al sociale”. Per le aziende che operano nel settore petrolifero il prelievo fiscale passera’ dal 27 al 33 per cento. Misura analoga per banche e assicurazioni. Previsto anchce un meccanismo automatico per far fronte al caro benzina conseguente all’aumento del prezzo del barile, un sistema per cui viene abbassata l’accisa ogni volta che il prezzo del greggio supera del 2% quello indicato nel documento di programmazione economica e finanziaria. A Letizia Moratti che critica la nuova tassa, Tremonti-Robin Hood risponde: “Vorra’ dire che spenderenno meno per l’ingaggio di Mourino (il nuovo allenatore dell’Inter ndr), tanto sono forti lo stesso”. Sempre alla voce maggiori entrate c’e’ il redditometro, un piano triennale di controlli anti-evasione. Se i Comuni scoveranno residenze fittizie all’estero, potranno tenere per se’ del 30% del recuperato.
Piano casa, abolizione del divieto di cumulo e altri incentivi. Il capitolo aiuti e incentivazioni, semplificazione e sviluppo e’ il piu’ “lungo” e quello di cui sia Berlusconi che Tremonti vanno “piu’ orgogliosi”. Giovani, famiglie con reddito basso, giovani coppie “anche conviventi more uxorio almeno da cinque nanni”, studenti fuori sede, immigrati regolari: tutte queste categorie potranno di aiuti consistenti e finanziamenti per l’acquisto della prima casa. Entro sessanta giorni dall’entrata in vigore del provvedimento verra’ varato un Piano Nazionale per la realizzazione “di misure di recupero del patrimonio abitativo esistente o di costruzione di nuovi alloggi”. Si parla poi di interventi sul costo dei libri scolastici; dell’abolizione del divieto di cumulo tra pensioni e reddito da lavoro; di modifiche su contratti a termine e sommerso; della carta d’identita’ valida per dieci anni e non piu’ per cinque. Ci sara’ il pacchetto ‘impresa in un giorno’; il riordino dei contributi all’editoria.
Liberalizzazione dei servizi pubblici locali. E’ la parte piu’ importante del disegno di legge. Ai privati o a societa’ miste in cui pero’ il privato abbia almeno il 30 per cento, saranno affidati i servizi pubblici locali, dai trasporti all’acqua al gas. Modificati la disciplina dei contratti di apprendistato, di quelli occasionali e dell’orario di lavoro e il piano industriale della pubblica amministrazione, con interventi su concorsi, mobilita’, aspettativa. Il capitolo giustizia comprende le misure per velocizzare il processo civile, tra cui le notifiche telematiche tra le parti. “Sono piccole cose – dice Tremonti – ma non sapete quanto possono far risparmiare in tempo, soldi e efficacia”. Inoltre piu’ a Mister Prezzi, il controllore dei prezzi, che potra’ chiedere il supporto operativo della guardia di finanza. Pacchetto anti-contraffazione con pene fino a 6 anni; una delega al governo per individuare i criteri di scelta dei siti per le centrali nucleari; liberalizzazione dei distributori dei carburanti e sostegno alla diffusione della banda larga.
Il Sud e il sostegno all’export. Nasce la Banca del mezzogiorno con un capitale di 5 milioni di euro. Entro 120 giorni dall’entrata in vigore della legge, e’ nominato il comitato promotore formato da tre soggetti di comprovata esperienza e qualificazione nell’attivita’ bancaria. Ed e’ previsto un pacchetto di interventi, proposto dal ministero dello sviluppo economico, per supportare il made in Italy ed agevolare l’internazionalizzazione delle imprese. Si tratta di una delega al governo di 18 mesi per la riorganizzazione di Ice (Istituto per il commercio estero) e Simest (la finanziaria pubblico-privata che sostiene lo sviluppo delle imprese italiane all’estero). Infine la creazione di uno sportello unico per l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese: riunirebbe i principali attori dei servizi per la promozione del made in italy (oltre ad Ice e Simest, anche sace, la societa’ italiana di assicurazione dei crediti all’export ed altri soggetti). Risultato: piu’ efficienza, maggiori risparmi.
Una manovra discussa dai ministri “in nove minuti e mezzo” giura Tremonti. Un primato assoluto “per far vedere che questo e’ un governo decide”.
(18 giugno 2008)
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