Il governo fara’ ricorso al Consiglio di Stato contro la sospensiva del Tar del Veneto al raddoppio della base militare americana di Vicenza. Lo ha detto il ministro della Difesa Ignazio La Russa che assicura che [k]l’Italia rispettera’ l’impegno per l’ampliamento preso con gli Usa[k].
[k]In Italia – aggiunge – una sospensiva non si nega a nessuno. Neppure ai ragazzi bocciati a scuola. Noi pensiamo che non ci siano i presupposti che la sentenza di merito ci dia torto[k]. La Russa nega infine che la decisione del Tar possa complicare i rapporti con gli americani: [k]loro sanno come la pensiamo[k].
Il ministro esprime poi tutto il suo scetticismo sul referendum sulla base: ho letto il quesito e’ come chiedere a Pinocchio se vuole la scuola o i balocchi [k]fatto cosi ha zero valore, i cittadini non ci andranno[k]. Quindi un attacco al sindaco: [k]Un primo cittadino serio non avrebbe atteso la sospensiva del Tar per organizzarlo, l’avrebbe fatto prima se ci credeva[k]. [k]E comunque – conclude – non ci faremo imporre le decisioni dalla piazza[k].
Per il responsabile nazionale del Dipartimento Pace del PrcAlfio Nicotra [k]il ministro della Difesa La Russa ritiene i vicentini cittadini di serie B visto che si dichiara indifferente rispetto alla loro volonta[k]. [k]L’annuncio del ricorso al Consiglio di Stato contro la sacrosanta sentenza del Tar del Veneto, denota una totale subalternita’ agli interessi degli Usa e un disprezzo della volonta’ popolare dei vicentini[k]. Nicotra punta quindi il dito sul comportamento della Lega Nord. [k]Chi ha riempito il nord Italia di manifesti “padroni in casa nostra” – dice – non ha niente da obiettare al neocaporale dei marines Ignazio La Russa? Evidentemente i leghisti sanno essere solo forti con i deboli e deboli con i forti[k]. [k]Una citta’ dichiarata patrimonio universale dell’umanita’ dall’Unesco – conclude Nicotra- non puo’ diventare una enorme caserma di una potenza militare straniera[k].
Ma la sentenza del Tar del Veneto e’ destinata a fare giurisprudenza. Nelle motivazioni depositate dal tribunale amministrativo, si spiega che la base americana non puo’ essere ingrandita poiche’ e’ mancata la consultazione della popolazione interessata, nonostante fosse prevista dal memorandum Usa-Italia che aveva sancito l[k]ok italiano alle richieste americane.
Inoltre, secondo il Tar del Veneto non [k]e’ stata riscontrata[k] nessuna traccia di documenti che testimonino il consenso [k]presentato dal Governo Italiano a quello degli Stati Uniti d’America, espresso verbalmente nelle forme e nelle sedi istituzionali[k]. Ma considerando [k]l’importanza della materia trattata[k], un si a voce non basta, perche’ [k]ogni determinazione deve essere emanata con atto formale e comunque per iscritto[k].
Il Tar del Veneto evidenzia anche [k]altri profili di illegittimita’, alla luce della normativa nazionale ed europea[k]. Il bando di gara per la realizzazione delle opere, ad esempio, non rispetterebbe [k]le normative europee e italiane in materia di procedure ad evidenza pubblica per l’assegnazione di commesse pubbliche[k]. Inoltre non si e’ rispettata la condizione prevista di elaborare un progetto alternativo, [k]relativo in particolare agli accessi alla base[k]. Infine nella sentenza del Tar si esprimono [k]gravi dubbi[k] anche sulla Vinca (Valutazione di incidenza ambientale) rilasciata dalla Regione Veneto, che non avrebbe adeguatamente considerato l[k]impatto [k]sulla situazione ambientale, sul traffico, sull’incremento dell’inquinamento e sul rischio di danneggiamento e alterazione delle falde acquifere[k].
Alla luce di tutti questi rilievi, la sentenza del Tar inibisce [k]nei confronti di chicchessia l’inizio di ogni attivita’ diretta a realizzare l’intervento[k].
Nel ricorso, il Codacons aveva presentato come elementi a sfavore del raddoppio del Dal Molin [k]la violazione dell’art.11 della Costituzione sul ripudio della guerra come strumento di offesa e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; la violazione degli art. 80 e 87 della Costituzione, sull’obbligo di ratifica con legge dei trattati internazionali di natura politica; la violazione dei trattati di Maastricht, Amsterdam e Nizza, laddove per i principi di politica estera e di sicurezza comune definiti Pesc c’e’ la necessita’ del parere favorevole del Consiglio Europeo.
Soddisfatto il comitato No Dal Molin, secondo il quale la sentenza dimostra [k]quanto fondate sono le tesi dei cittadini che da due anni si oppongono alla realizzazione dei progetti statunitensi. Vigileremo sull’osservanza di questa sentenza [k] aggiungono [k] per difendere la legalita’ che piu’ volte hanno tentato di calpestare i promotori dell’opera[k].
La battaglia contro l[k]ampliamento, portata avanti in particolare dai No Dal Molin, va avanti ormai da anni: qualche spiraglio nella soluzione della questione si e’ aperto con l[k]elezione, nell[k]aprile scorso, del nuovo sindaco di Vicenza, Achille Variati, che da sempre ha sostenuto il referendum sulla base. Ora la sentenza del Tar conferma che il parere dei cittadini di Vicenza e’ indispensabile per decidere delle sorti geopolitiche e ambientali della citta’. E Variati ha annunciato che il referendum potrebbe tenersi gia’ il prossimo ottobre.
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