Caro Operai Contro
[k]Thyssen[k] Liquidate con tredici milioni di euro le famiglie dei sette operai che morirono nel rogo della linea 4 nello stabilimento torinese la notte tra il 5 e il 6 dicembre. Il processo alla Thyssen group e’ iniziato questa mattina (1 luglio) a porte chiuse, i familiari avendo accettato il risarcimento definito dai loro legali da [k]record[k], hanno rinunciato a costituirsi parte civile contro la multinazionale.[k]Seppur tra le lacrime[k] , vedove, figli, fratelli, madri e padri, consigliati dai loro legali hanno considerato, che il non accettare il denaro non avrebbe cambiato nulla, [k]tanto in prigione non ci finisce nessuno[k]. Tredici milioni di euro possono arricchire la famiglia di un operaio, sono briciole per il colosso dell[k]acciaio. La Umbria oli spa ha chiesto 35 milioni di euro come risarcimento danni alle famiglie dei quattro operai morti e all[k]unico operaio sopravvissuto, nel rogo dell[k]0leificio di Campello il 25 novembre del 2006. L[k]azienda sostiene che gli operai hanno sbagliato ad usare il saldatore con cui stavano lavorando e sono quindi responsabili della loro morte e dei danni subiti dall[k]azienda. [k]e’ inaccettabile, tutto cio’ offende tutti i lavoratori[k] strombazzano i sindacati. Nel commentare questi due fatti si potrebbe sprecare retorica a palate, in un senso o nell[k]altro. [k]Quanto vale la vita di un operaio[k], [k]vogliamo giustizia,[k] [k]chi ha sbagliato deve pagare[k].
A me viene in mente un concetto molto semplice che forse a qualcuno puo’ sembrare retorico e antidiluviano, e cioe’ [k]coscienza di classe[k]. Un ragionamento semplice, la coscienza di classe degli operai significa la comprensione da parte di questi, che l[k]unico mezzo per migliorare la propria condizione e ottenere la propria liberazione e’ la lotta contro la classe dei capitalisti e dei padroni. Gli interessi degli operai di una fabbrica sono identici a quelli di un[k]altra e per raggiungere i propri fini gli operai devono conquistare una influenza sugli affari dello stato cosi come fanno i capitalisti.
Ma tutto cio’ non passa nelle aule dei tribunali della giustizia borghese, o attraverso [k]risarcimenti da record[k], ma bensi attraverso la lotta che gli operai sostengono contro i padroni, che si sviluppa nelle fabbriche, coinvolgendo un numero sempre maggiore di operai. Una lotta aspra e dura e inflessibile, attraverso la quale gli operai affermano sempre di piu’ l[k]inconciliabilita’ di interessi tra la classe operaia e la classe dei capitalisti. Scusate la mia [k] retorica[k].
Una vostra lettrice [k]casalinga atipica[k].
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