Milano Polemica dopo l’attacco di Bossi. Il vicesindaco De Corato: serve un posto lontano dal centro
[k]Chiudere la moschea e’ da fascisti[k]
La Curia sul caso di viale Jenner. Il Centro islamico: altre sedi, ma in citta’
Monsignor Bottoni, responsabile per le relazioni interreligiose: solo un regime populista arriva a tanto
MILANO [k] Impedire la preghiera musulmana del venerdi? Cacciare il centro islamico da Milano? Monsignor Gianfranco Bottoni, responsabile delle relazioni ecumeniche e interreligiose della Diocesi di Milano, non ci vuole credere: [k]Solo un regime fascista o populista arriverebbe a tali metodi dittatoriali. Oso sperare che non siamo caduti cosi in basso[k]. A scanso di equivoci, del resto, non vuole crederci neppure la comunita’ islamica in questione: [k]Prontissimi a trovare altre sedi [k] precisa il direttore Abdel Hamid Shaari [k] ma non ci chiedano di lasciare Milano perche’ questo non avverra’ mai[k].
Non sono passate neanche ventiquattr’ore dal blitz milanese del ministro dell’Interno, il leghista Roberto Maroni, sulla querelle di Viale Jenner: e le prospettive venute fuori per [k]risolvere[k] il problema di quei quattromila musulmani che ogni venerdi riempiono i marciapiedi, tutt’attorno al Centro di cultura islamica piu’ conosciuto di Milano, hanno destato qualche perplessita’ [k] e’ un eufemismo [k] persino in Curia. Tanto che un altro ministro (Difesa) nonche’ coordinatore di An in Lombardia, Ignazio La Russa, ieri si e’ sentito in dovere di chiarire: [k]Nessun divieto di culto. Pretendiamo solo che i sermoni siano in italiano e di conoscerne il testo prima[k]. Sofismi rispetto al Bossi dell’altro ieri: [k]Questa e’ casa nostra, non regaleremo il Paese a nessuno, Viale Jenner chiudera’[k].
Non che a fronte di tutto cio’, questa volta, intervenga il cardinale Dionigi Tettamanzi in persona: il quale d’altronde, in materia di [k]diritti negati[k], non si e’ mai tirato indietro. Ma monsignor Bottoni [k] proprio per il suo ruolo in Diocesi, che tra l’altro lo vede direttamente impegnato nel Forum delle Religioni costituitosi a Milano dal 2006[k] come interlocutore non potrebbe essere piu’ esplicito: [k]Dubito che le istituzioni civili di un Paese democratico possano proibire un diritto costituzionale come la liberta’ religiosa e di culto. Come potrebbero se non calpestando Costituzione e democrazia, laicita’ dello Stato e civilta’ dell’Occidente?[k]. E il Centro di cultura islamica? [k]Chiuderlo richiederebbe una iniziativa della magistratura. In caso contrario sarebbe difficile non parlare di abuso[k].
Peraltro il vicesindaco Riccardo De Corato (An) non arretra di un passo: per il Centro islamico, dice, serve un posto [k]non urbanizzato e fuori Milano[k]. [k]Mai[k], sorride Shaari. [k]Siamo al ridicolo[k], commenta da sinistra il presidente della provincia Filippo Penati: [k]E alla fine, come sempre, saranno i cittadini a ritrovarsi soli[k].
Perche’ il problema dei marciapiedi occupati ogni venerdi da quattromila tappetini, in Viale Jenner, oggettivamente esiste. [k]E infatti [k] puntualizza monsignor Bottoni [k] diritto alla preghiera e diritto all’ordine pubblico devono convivere[k]: sta all’istituzione trovare il modo. Una sola cosa e’ certa, ribadisce: ed e’ che in mancanza di un [k]compromesso accettabile[k] per tutti, e [k]se i musulmani verranno discriminati e umiliati[k], allora si [k]potrebbero costituire proprio quel pericolo temuto da chi, con massima insipienza, li vorrebbe emarginare[k].
Paolo Foschini
06 luglio 2008
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