MANOVRA, ARRIVANO 300 MILIONI PER SICUREZZA
(di Chiara Scalise)
ROMA – Stretta nella pubblica amministrazione e linea dura nel settore della sanita’: il governo tira dritto e non si fa spaventare dalla levata di scudi che si alza man mano che le misure della manovra si avvicinano a diventare legge. Che le Regioni in rosso possano mettere nuovi balzelli per cercare di rientrare e’ una scelta “inevitabile”, spiega il titolare del Welfare Maurizio Sacconi. Anche perche’, invece, a livello nazionale i soldi aumentano: il Fondo sanitario, snocciola i dati il ministero, e’ destinato a crescere progressivamente fino al 2011. Non si placa anche lo scontro sulle risorse per la sicurezza: il governo punta a stanziare 300 milioni di euro, ma i sindacati di settore sono convinti che siano briciole. Confermato lo stop ai ticket sulla diagnostica, ripagato anche questo pero’ dalle Regioni, che dovranno mettere a stecchetto i propri dirigenti. Dura la replica del Pd: “E’ grottesco”, attacca il segretario Walter Veltroni. I tagli, e’ la protesta del coordinatore degli assessori regionali alla Sanita’, Enrico Rossi, sono troppo pesanti; cosi “tutte le regioni sono a rischio deficit”.
Ergo, tutte rischiano di dover pesare sulle tasche dei cittadini. Ma i tagli non colpiscono solo la sanita’: a finire nel mirino e’ anche un protagonista ‘eccellente’ come l’Autorita’ per l’Energia. I deputati hanno dato via libera a una modifica proposta dalla Lega che riduce da 5 a 4 i componenti, estendendone al contempo le competenze al nucleare. Modifiche che pero’ causano un effetto “secondario”: l’azzeramento dei vertici attualmente in carica. Ed e’ nuova polemica. Il Carroccio spiega che si puo’ sempre fare il bis e che certo non e’ una guerra personale a Alessandro Ortis; ma il centrosinistra non apprezza perche’ cosi “l’Autorita’ viene snaturata”, dice il ministro del’Economia del governo ombra Pierluigi Bersani. L’esame della manovra d’estate e’ comunque ormai agli sgoccioli. Le commissioni Bilancio e Finanze della Camera hanno le ore contate per dare il via libera la decreto legge (il primo della doppietta di provvedimenti che anticipa la finanziaria 2009): l’approdo in Aula e’ previsto per mercoledi, ma se l’ipotesi fiducia al testo sicurezza dovesse concretizzarsi i lavori potrebbero fermarsi prima. E a quel punto e’ difficile immaginare che i deputati riescano a portare a termine le votazioni sugli articoli e relativi emendamenti. E cosi si aprirebbe la strada a qualche sorpresa con l’arrivo del maxiemendamento.
Per ora pero’ una cosa e’ certa: il giro di vite sulla macchina amministrativa e’ ampio e riguarda anche i sindaci e i consiglieri comunali. I loro stipendi – secondo quanto prevede un emendamento del governo che deve ancora essere approvato – subiranno un taglio del 20% rispetto allo scorso anno. In tutto cosi si conta di raggranellare 200 milioni di euro. Piu’ in generale, si punta a stringere la cinghia riducendo i costi dei compensi della Pubblica amministrazione di un terzo, cosi come si cerca di porre un argine alle spese per convegni, mostre, sponsorizzazioni. Gli unici a essere ‘salvi’ sono le universita’ e gli enti di ricerca. Salvo anche il comparto sicurezza, per il quale l’Esecutivo ha trovato 300 milioni di euro. Duecento per l’ordine pubblico nazionale, di cui 40 per nuove assunzioni, e cento per la sicurezza delle citta’. Tra una seduta e l’atra, poi, via libera dei deputati anche alle nuove misure per la liberalizzazione della rete dei benzinai e agli oltre 100 milioni per l’autotrasporto. Ancora in stand-by invece la riforma per i servizi pubblici locali.
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