All[k]inizio l[k]autore sembrerebbe riconoscere alla lotta INNSE, meriti, tenacia, ed una [k]indubbia intelligenza politica[k]. Sembrerebbe pero’, perche’ poi in tutto il lungo articolo, questi riconoscimenti annegano in altre affermazioni, al punto che di [k]controcorrente[k] rimangono solo ovvieta’ e luoghi comuni di chi parrebbe aver vissuto la lotta della INNSE come un disturbo.
L[k]autore e’ infastidito [k]dall[k]enfasi riservata a questa vicenda[k] da parte delle varie formazioni della sinistra italiana e si chiede: [k]e’ sensata la parola d[k]ordine agitata da piu’ parti [k]fare come alla INNSE?[k] [k]La mia risposta controcorrente e’ no[k], dice l[k]autore, [k]non solo non e’ sensata ma potrebbe per certi aspetti essere addirittura l[k]ultimo rifugio dell[k]opportunismo parolaio[k].
Mazzei identifica gli operai con le varie formazioni della sinistra italiana. Scarta in partenza la possibilita’ che gli operai prendano ad esempio la determinazione degli operai INNSE, come in realta’ e’ gia’ avvenuto in alcune fabbriche dove hanno intrapreso lotte [k]insolite[k] richiamandosi esplicitamente alla INNSE. Mazzei invece preoccupato [k]dall[k]estremismo parolaio[k], arriva alla stessa conclusione di Bossi: [k]non seguire la INNSE, non innescare la lotta di classe[k].
Continuando ad identificare gli operai con la sinistra si domanda se i casi INNSE si dovessero propagare, l[k]indicazione generale sarebbe quella del [k]cambio di padrone?[k] Siamo al ridicolo, o alla provocazione aperta?
A questo punto Mazzei ci da una lezione su quali sono le lotte radicali e quali no. I sequestri dei manager in Francia, l[k]uccisione del manager in Cina che voleva licenziare 10 mila operai sono lotte radicali; la lotta della INNSE [k]si e’ espressa specie nella sua fase terminale, in forme assai piu’ mediatiche che radicali[k]. Cosi gli operai della INNSE grazie al maestro Mazzei, apprendono che la loro non e’ una lotta radicale.
Avviandosi alla conclusione del suo saggio l[k]autore dice che bisogna [k]ammettere la particolarita’ dell[k]azienda milanese[k] come dire che la lotta della INNSE e’ possibile solo alla INNSE per le sue specifiche particolarita’.
Per finire Mazzei dichiara che sul milione di posti di lavoro che in Italia rischiano di essere tagliati, [k]a Lambrate se ne sono meritoriamente salvati 49, resta il problema degli altri 999.951 e non per tutti ci sara’ il Tg3[k]..[k].
Mazzei probabilmente e’ convinto che la presenza del Tg3 sia stata decisiva nel convincere Camozzi ad acquistare l[k]INNSE, riassumendo i 49 operai.
Va ricordato inoltre a Mazzei che i 49 operai della INNSE, contrariamente da cio’ che lui afferma, non si sono [k]salvati[k], in quanto la determinazione che li ha contraddistinti fin dal primo giorno, ha permesso loro di navigare uniti a vele spiegate perseguendo l[k]obbiettivo. Erano e sono ancora licenziati, (finche’ non saranno riassunti dalla mobilita’), ma mai naufraghi in cerca di salvezza. Dire che si sono [k]salvati[k] da l[k]idea di naufraghi dispersi, che solo con la forza della disperazione raggiungono la riva.
Come gia’ visto sopra [k]fare come la INNSE[k] dice Mazzei, e’ una parola d[k]ordine che [k]non solo non e’ sensata, ma potrebbe per certi aspetti essere addirittura l[k]ultimo rifugio dell[k]opportunismo parolaio[k]. E per non aspettare [k]l[k]ultimo rifugio[k] e’ Mazzei stesso a fornirlo subito il rifugio, con il suo opportunismo parolaio gia’ servito, dichiaratamente contro gli operai che dovessero decidere di [k]fare come alla INNSE[k].
Saluti da Gino, un diretto sostenitore della lotta INNSE.
]]>
Comments Closed