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Sono 5.000, secondo la stima degli organizzatori – gli operai scesi in piazza per protestare contro la riforma del mercato del lavoro, gli ammortizzatori sociali e a difesa dell’articolo 18. E’ la prima risposta alle dichiarazioni rilasciate ieri sera in tv dal ministro al Welfare Elsa Fornero che ha annunciato “riforma anche senza sindacati”.
Indetto dalle Rsu della Fiom, il corteo e’ partito dai cancelli dell’Ilva a Cornigliano e ha raggiunto Sampierdarena. Operai dell’Ansaldo, dell’Ilva, della Fincantieri, dell’Elsag e di altre fabbriche genovesi hanno bloccato il casello di Genova ovest per piu’ di due ore.
“L’articolo 18 – ha spiegato Franco Grondona, segretario della Fiom Cgil Genova – e’ l’ultimo diritto che ci e’ rimasto. Non capiamo come si possa pensare che toccando l’articolo 18 ci sia sviluppo e si aumenti la produttivita’ delle aziende in crisi. Non c’e’ nessun nesso. Al contrario, pensiamo che l’intento sia quello di aprire la strada a licenziamenti indiscriminati e questo – ha concluso Grondona – non possiamo accettarlo”.
A Bolzaneto un altro corteo di circa 200 operai delle aziende Controlli, Sirti, Ultraflex, Siag, Navali impianti e Moog ha blocca via Sardorella, con ripercussioni sul traffico nella Valpolvecera.
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