MONTI PENSIERO

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Monti interpreta Monti in una lettera al Corriere della sera.

Caro Direttore,
vedo solo ora che alcune considerazioni da me fatte in una conferenza tenuta l’altro ieri a Tokyo presso il giornale Nikkei hanno suscitato vive reazioni in Italia. Ne sono molto rammaricato, tanto piu’ che quelle considerazioni, espresse nel corso di un lungo intervento in inglese, avevano l’obiettivo opposto a quello che, fuori dal contesto, e’ stato loro attribuito. Volevano infatti sottolineare che, pur in una fase difficile, le forze politiche italiane si dimostrano vitali e capaci di guardare all’interesse del Paese.

La mia visita in Corea, Giappone e Cina ha lo scopo di spiegare ai governi e agli investitori asiatici cio’ che l’Italia sta facendo per diventare piu’ competitiva, anche nell’attrarre investimenti esteri.

Comincia a diffondersi l’apprezzamento per cio’ che il nostro Paese ha saputo fare in pochi mesi in termini di riduzione del disavanzo, riforma delle pensioni, liberalizzazioni.

Ma restano una riserva, una percezione errata, un forte dubbio. La riserva, comprensibile, riguarda il mercato del lavoro. Con quali tempi il Parlamento approvera’ la riforma proposta dal governo? La sua portata riformatrice verra’ mantenuta sostanzialmente integra o verra’ diluita? La percezione errata e’ quella che porta ad attribuire essenzialmente al governo ([k]tecnico[k]) il merito dei rapidi cambiamenti in corso. Il forte dubbio discende da quella percezione: e’ il dubbio che il nuovo corso possa essere abbandonato quando, dopo le elezioni parlamentari, torneranno governi [k]politici[k].
…….. Ma le imprese straniere, come del resto quelle italiane, saranno riluttanti a considerare l’Italia un luogo conveniente nel quale investire e creare occupazione.

Non e’ facile modificare le opinioni su questi due punti. Ma credo sia dovere del presidente del Consiglio cercare di farlo con ogni interlocutore. Gli argomenti che ho utilizzato a Tokyo, riportati correttamente dai corrispondenti italiani presenti, ma [k]letti[k] in Italia fuori contesto, sono stati i seguenti.

Se da qualche mese l’Italia ha imboccato risolutamente la via delle riforme, lo si deve in parte al governo, ma in larga parte al senso di responsabilita’ delle forze politiche che, pure caratterizzate da forti divergenze programmatiche, hanno saputo dare priorita’, in una fase di emergenza, all’interesse generale del Paese.

E lo si deve anche alla grande maturita’ degli italiani, che hanno mostrato di comprendere che vale la pena di sopportare sacrifici rilevanti, purche’ distribuiti con equita’, per evitare il declino dell’Italia o, peggio, una sorte simile a quella della Grecia.

Operai, gli scioperi contro l’abolizione dell’Art. 18 dimostrano che Monti comprende gli italiani

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