Combustibile a disposizione: e ora?
JAD MOUAWAD
– Negli ultimi 5 anni Usa e Canada assieme sono divenuti le fonti in maggior crescita di rifornimento di nuovo petrolio, davanti a Russia e Arabia Saudita,
se la tendenza continua nei prossimi decenni gli Usa potrebbero essere tra i maggiori esportatori di energia, petrolio e gas, ma anche carbone, in competizione con alcuni membri OPEC. L[k]alto prezzo dell[k]energia ha consentito negli ultimi anni lo sfruttamento di fonti di energia non convenzionali, come il petrolio e il gas da scisti bituminose negli Usa, il petrolio dalle sabbie bituminose in Canada e quello dalle profondita’ marine in Messico.
o Il surplus della capacita’ di raffinazione Usa, dato il calo del consumo interno, e’ gia’ esportato: gli Usa sono oggi i maggiori esportatori di prodotti raffinati, davanti alla Russia, mentre dalla meta’ [k]900 sono stati importatori netti di petrolio; il picco di consumo petrolifero e’ stato nel 2005, con circa 21 mn. b/g, pari a [k] della domanda globale; oltre [k] di questo consumo era importato.
o Al livello del consumo attuale le riserve di gas americano durerebbero almeno 75 anni.
o Questa sarebbe una modificazione forse decisiva nella storia dell[k]energia, secondo il presidente e Ceo di ExxonMobil; secondo un ricercatore di Citigroup, analista del settore energia. il Nord America potrebbe diventare [k]il nuovo Medio Oriente[k], con una minore vulnerabilita’ ai picchi dei prezzi petroliferi, con importanti conseguenze geopolitiche: aumento della pressione isolazionista negli Usa;
o Troppo presto per valutare le implicazioni politiche della minore dipendenza petrolifera USA dal Medio Oriente, ma gia’ oggi 4 delle 5 maggiori fonti di petrolio per gli Usa sono fuori dal Medio Oriente, Canada, Nigeria, Venezuela e Messico; la quinta e’ l[k]Arabia Saudita.
o 2005, importazioni petrolifere Usa 13,5 mn. b/g, pari al 65% della domanda;
o 2011 9,8 mn. b/g, pari al 52% della domanda;
previsioni 2015, 4,5 mn. b/g, pari a circa il 25% della domanda; nel 2020 gli Usa non avrebbero piu’ bisogno di importare petrolio (analisti del gruppo finanziario Raymond James).
– Non e’ scontato che i nuovi rifornimenti faranno ridurre il prezzo della benzina, data la crescita della domanda mondiale, soprattutto nei paesi emergenti e l[k]instabilita’ in molti paesi produttori di petrolio.
Il prezzo del gas naturale ha fortemente fluttuato, in pochi anni da $2 a $14, poi ora di nuovo a $2 per 1000 piedi cubi.
Controtendenze: opposizione ambientaliste all[k]aumento di emissioni di CO2, e conseguente regole piu’ rigide per i prodotti petroliferi, freno a progetti infrastrutturali, come gli oleodotti.
Il gas naturale a basso prezzo ha dato benefici ambientali a breve, ma apre dubbi sugli investimenti futuri per le energie rinnovabili [k] in assenza di misure di un apolitica di sostegno finanziario pubblico.
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