Nel 1976 il presidente del consiglio democristiano Arnaldo Forlani rinvio’ la parata militare del 2 giugno, trentesimo anniversario della “repubblica”, per via del terremoto nel Friuli Venezia Giulia.
Dal 1976, fatto salvo il 1984, non ci sono piu’ state strusciate di soldatini ai Fori Imperiali. C’e’ voluta la grande famigghia della sinistra capitanata da ViaGradoli-Prodi e Ciampi presidente della repubblica per ripristinare il tutto.
Il primo firmatario della legge razzista sui respingimenti militari dei profughi, oggi presidente della repubblica, Giorgio Napolitano decide di “celebrare sobriamente” l’anniversario coi fucili a mezz’asta. Il democristiano con la tessera PCI fino all’altro ieri e’ stato irremovibile.
Bersani e’ riuscito ancora a non prendere posizione, avallando di nuovo il silenzio-assenso. La famigghia della sinistra che rivuole la poltrona sbraita, raccoglie pannolini e materiale per l’emilia, salvo poi quando si trova al potere col grande ulivo chinarsi al volere di ViaGradoli-Prodi per ripristinare il carrozzone commemorativo.
Ogni eventuale emendamento presentato da PDCI-PRC sul fare indossare una divisa rossa e diffondere le note di Gimn Sovetskogo Sojuza durante la parata sarebbe stato bocciato. Di lotta e di governo.
Siamo al grottesco: Forlani, famoso per la foto con la bava alla bocca, cagato in mano durante le udienze di Tangentopoli per il caso ENIMONT, ha avuto piu’ dignita’ del nazionalcomunista Napolitano.
Puntano alla propaganda dell’amor patrio, nel momento storico in cui, casualmente, la disaffezione proletaria sale vertiginosamente “causando” gambizzazioni e bombe nelle scuole. Come negli anni ’70, sempre casualmente. L’effetto bomba del caso Brindisi si e’ gia’ sgonfiato; ormai troppi si sono resi conto che l’hanno raccontata maluccio e che non era GPL quello che e’ scoppiato.
Napolitano spera che la gente non si sia troppo incazzata per il non annullamento della parata del 2 giugno. Altrimenti c’e’ il rischio che la “disaffezione dei cittadini alla politica” faccia scoppiare qualche aereo al largo delle coste siciliane; o qualche treno a Bologna; o qualche bomba in piazza, in banca, in autostrada o contro qualche bene culturale; o faccia scivolare giu’ dalla finestra qualche ferroviere. Cosi poi anche i militari si incazzano e occupano la sede della televisione nazionale tentando un colpo di stato. Sempre che non piova, pena rinvio…..
Saluti Operai da Pavia
Comments Closed