Ilva, rinviati a giudizio per omicidio colposo 29 persone
15 giugno 2012
Oggi, 15 giugno 2012, sono stati rinviati a giudizio Emilio Riva, gia’ presidente dell[k]Ilva, e altre 28 persone tra dirigenti ed ex dirigenti dello stabilimento siderurgico di Taranto in quanto ritenuti dalla pubblica accusa del capoluogo ionico responsabili della morte di 15 operai dello stabilimento a causa della prolungata esposizione all[k]amianto, deceduti dal 2004 al 2010 per malattia professionale.
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Lo ha deciso il giudice dell[k]udienza preliminare Giuseppe Tommasino, nel solco di quanto deciso il 9 giugno scorso dal gup e dal sostituto procuratore Raffaele Graziano, il quale, alla presenza del procuratore capo Franco Sebastio, aveva rinnovato la richiesta di rinvio a giudizio per i tutti gli imputati accusati di omicidio colposo.
Emilio Riva non e’ piu’ il presidente operativo del gruppo, ma resta il massimo rappresentante, e’ imputato assieme a suo figlio Fabio, il direttore dello stabilimento di Taranto, Luigi Capogrosso, e poi i diversi dirigenti che hanno gestito il passaggio del siderurgico dalla gestione pubblica (Finsider e Partecipazioni Statali) a quella privata, avvenuta nel 1995 con la vendita dell[k]Ilva a Riva da parte dell[k]Iri.
Per tutti gli imputati e’ stato ipotizzato il disastro colposo e l[k]omissione dolosa di cautele sul luogo di lavoro in quanto [k]omettevano nell[k]esercizio ovvero nella direzione dell[k]impresa, nell[k]ambito delle rispettive attribuzioni e competenze, di adottare cautele che secondo l[k]esperienza e la tecnica sarebbero state necessarie a tutelare l[k]integrita’ fisica dei prestatori di lavoro[k]. Nella precedente udienza preliminare anche l[k]osservatorio nazionale Amianto e Contramianto si sono costituiti parte civile contro i 29 imputati.
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