Il 22 giugno i minatori hanno cominciato una [k]marcia nera[k] che li portera’ a Madrid l[k]11 luglio. Tre colonne sono partite dalle Asturie, dalla Castiglia e Le[k]n e dall[k]Aragona, le tre regioni piu’ toccate dal taglio del 63 per cento agli aiuti alle operazioni minerarie previsto dal governo spagnolo. I minatori vogliono coinvolgere nella loro battaglia gli abitanti delle citta’ che attraverseranno, in prospettiva di una grande manifestazione nella capitale l[k]11 luglio.
Oggi un gruppo ha preso a sediate e uova il sindaco di Ponferrada, provincia di Leon, il popolare Carlos Lopez Riesco. Un’azione tra le tante che ormai dal 23 maggio stanno segnando la vita quotidiana delle regioni minerarie delle Asturie e di Castilla Leon, dov[k]e’ in corso una sorta di guerriglia per il posto di lavoro.
Sciopero a oltranza, occupazione delle miniere, marce, blocco di strade statali e di tratti della ferrovia con barricate fatte di pneumatici incendiati e assi di legno: i minatori hanno conquistato la cronaca dell’attualita’ spagnola con una protesta a tratti violenta, comunque durissima. La polizia li affronta con gas lacrimogeni e pallottole di gomma? Loro rispondono con bulloni e lanciarazzi artigianali.
Lo sciopero e’ la scuola di guerra degli operai contro i padroni.
Viva i minatori spagnoli
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