La lunga giornata di mobilitazione, strascico della manifestazione di ieri nella Capitale conclusasi con un bilancio di 20 feriti tra operai e forze dell’ordine e preludio di una battaglia che proseguira’ con azioni spontanee sino all’auspicata soluzione della vertenza, e’ cominciata allo sbarco dal traghetto proveniente da Civitavecchia. Al momento dell’ormeggio al porto di Olbia gli operai hanno occupato pacificamente la nave della Tirrenia stazionando a bordo per alcune ore. ”Da oggi sino alla chiusura della vertenza ci sara’ una protesta al giorno – ha promesso Rino Barca della Fim Cisl del Sulcis – La mobilitazione serve a dare un segnale al Governo”.
La lotta dei 350 operai rientrati da Roma e’ proseguita con una deviazione dal percorso che li avrebbe riportati a Portovesme. Obiettivo: Cagliari. Lasciati i pullman, i lavoratori si sono messi in marcia verso la Prefettura per un presidio in occasione della riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal sottosegretario dell’Interno, Carlo De Stefano. Davanti alle forze dell’ordine schierate in tenuta antisommossa gli operai hanno scandito slogan contro l’Alcoa ribadendo il loro rifiuto per la cassa integrazione e spingendo, invece, per avere un futuro occupazionale nell’impianto del Sulcis, che produce il 30% del fabbisogno di alluminio in Italia.
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