Redazione di OperaiContro
L’ormai fu padrone della SILTAL, Gabrio Caraffini, che gli operai
ricorderanno bene (1500 posti di lavoro circa bruciati dalla bancarotta
aziendale) continua a fare parlare di se’.
Ieri il NOE di Roma, a seguito della firma del procuratore di Roma
Pignatone, ha eseguito un decreto di perquisizione volto a fare luce
sul tesoro nascosto del figlio del boss palermitano Vito Ciancimino,
Massimo. I soldi pare siano stati “investiti” in un maxi-affare di
smaltimento di rifiuti a Bucarest, in Romania.
Tra i colpiti dalle perquisizioni, anche l’eroe della SILTAL, che
avrebbe appoggiato il presidente di ECOVISION INTERNATIONAL presieduta
da Nunzio Rizzi nella cordata finanziaria per acquisire la romena
ECOREC, consorzio di vari prestanome che sempre secondo gli inquirenti
avrebbero coadiuvato Ciancimino prima a nascondere, e dall’inizio di
quest’anno a tentare di fare sparire il denaro sporco. Ripulendolo con
l’acquisizione suddetta.
Nell’ottobre 2008 Caraffini era arrivato con la sua crisi aziendale sino
al ministero per lo sviluppo economico gia’ in mano a Scajola e “tecnici”
del calibro di Saglia (ricordate come esordi ad un incontro per la
LASME di Melfi??!! ). Accompagnato da fischi e tamburi operai al piano
di sotto, rassicurava INSIEME AI SOLITI SINDACATI COMPIACENTI che
avrebbe portato a breve il denaro per la ricapitalizzazione della
SILTAL e consentito alla finanziaria GEPAFIN di pagare i debiti, in
primis i salari degli operai. Cosi, come sappiamo, non fu.
Piu’ approfondite notizie, corredate di altri illustri nomi e cognomi,
si possono leggere sull’articolo de “Il Manifesto” odierno a firma di
Andrea Palladino.
Informa’ti saluti Operai
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