“La Federazione nazionale dei cavalieri del lavoro ha scelto di porre al centro del proprio Convegno nazionale 2012, organizzato a Napoli dal Gruppo del Mezzogiorno, la questione della crescita economica e della competitivita’ dell’Italia e dell’Europa. Il Convegno intende affrontare questi temi in una prospettiva ampia, partendo dal riconoscimento del carattere profondo della crisi in atto che rende indispensabile la realizzazione di nuovi equilibri nella divisione internazionale del lavoro e nel rapporto tra finanza ed economia reale. Per l’Italia, come per tutta l’Europa, e’ necessario un grande sforzo di modernizzazione dell’economia e di miglioramento dell’efficienza delle istituzioni per partecipare in posizione non subalterna alla costruzione dei nuovi assetti, la cui premessa e’ stata gia’ posta dall’emergere di nuove grandi realta’ economiche su scala mondiale e dal decisivo accrescersi del loro peso”.
Credo – ha detto ancora Napolitano – “che la prospettiva adottata dal Convegno corrisponda alla gravita’ ed alla natura dei problemi che dobbiamo affrontare. Il centro della crisi finanziaria, insorta negli Stati Uniti, si e’ quindi spostato in Europa dove, partendo dai paesi dell’eurozona con piu’ gravi problemi di finanza pubblica, determina effetti destabilizzanti su tutta l’area. E’ ormai largamente riconosciuto che per superare la crisi e’ necessario combinare risanamento delle finanze pubbliche e ripresa della crescita; si tratta, tuttavia, di un percorso di grande difficolta’ che richiede l’impegno determinato e coerente di tutti gli attori coinvolti. L’Italia, come altri paesi europei, deve perseverare nell’azione riformatrice tesa a superare i problemi strutturali che intralciano la competitivita’ della sua economia, e insieme portare avanti il processo di miglioramento strutturale dei conti pubblici e quindi di decisiva riduzione del debito. E’ necessario un intervento incisivo delle istituzioni dell’Unione europea per evitare che questi sforzi vengano resi inefficaci dagli effetti del non ordinato funzionamento dei mercati finanziari, che determina livelli ingiustificatamente elevati del costo di finanziamento dei piu’ pesanti debiti sovrani. Nel medesimo tempo l’Europa puo’ potenziare gli effetti delle politiche nazionali sostenendo gli investimenti in settori strategici.
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