DAL FATTO QUOTIDIANO
C[k]e’ anche una delibera della Giunta regionale approvata il 20 aprile dell[k]anno scorso [k]su proposta del presidente Roberto Formigoni[k] nell[k]inchiesta della Procura milanese sul presunto giro di tangenti per aprire una discarica di amianto nel Cremonese che circa un anno fa aveva portato in carcere l[k]allora vicepresidente del consiglio regionale ed ex assessore Franco Nicoli Cristiani. Inchiesta che oggi e’ ritornata alla [k]ribalta[k] per le perquisizioni dei vertici della Compagnia delle Opere di Bergamo anche loro indagati per corruzione in concorso con altre persone. Il ruolo della Compagnia delle opere nell[k]affare era gia’ emerso nelle carte dell[k]arresto di Nicoli Cristiani.
Sono questi gli sviluppi dell[k]indagine coordinata dal procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo e dai pm Paolo Filippini e Antonio D[k]Alessio per la quale Nicoli Cristiani e’ accusato di aver preso una tangente da 100 mila euro da Pierluca Locatelli, l[k]imprenditore bergamasco, a suo tempo anche lui arrestato, che voleva ottenere il via libera per [k]trasformare[k] la cava di Cappella Cantone in una discarica di amianto. Una vicenda, questa, che ha dato il via alla prima scossa del [k]terremoto[k] al Pirellone e che questo pomeriggio, con l[k]operazione della Guardia di Finanza, ha fatto un ulteriore passo avanti. I finanzieri, infatti, hanno fatto visita alle sedi Mediberg e Custodia, le due societa’ rispettivamente amministrate da Rossano Breno, presidente della Compagnia delle Opere di Bergamo, e dall[k]ex vice presidente Luigi Brambilla.
Dalla documentazione raccolta in passato da inquirenti e investigatori, dalle intercettazioni e dagli interrogatori, tra i quali quelli dello stesso Locatelli, emerge [k]un diretto coinvolgimento[k] dei due affinche’ gli amministratori della Regione Lombardia [k]con cui erano in contatto, favorissero [k] si legge nel decreto di perquisizione [k] con atti contrari ai doveri d[k]ufficio, gli interessi[k] dell[k]imprenditore. Inoltre avrebbero usato i loro uffici [k]per stringere accordi criminosi[k] con Locatelli e per [k]fabbricare[k] tutta la documentazione contabile e contrattuale necessaria per giustificare il pagamento di mazzette, parecchie centinaia di migliaia di euro in contanti. In piu’, secondo la ricostruzione dei pm, oltre alle tangenti, Breno e Brambilla, per la loro attivita’ di presunti [k]mediatori[k] in Regione, avrebbero ricevuto dall[k]imprenditore altre utilita’[k]: lavori gratuiti per costruire la scuola Imiberg (e’ anche sede di una fondazione), sempre a Bergamo.
Ma in questo quadro, adesso, si inserisce anche una delibera di Giunta [k] citata peraltro nel decreto di perquisizione [k] proposta dal governatore Formigoni e approvata il 20 aprile del 2011. L[k]atto, ora al centro delle indagini, avrebbe dovuto sbloccare l[k]apertura della cava e la sua trasformazione in discarica per l[k]amianto, cosi come voleva Locatelli, nonostante il diverso e contrario orientamento della normativa regionale in materia ambientale e con buona pace della Provincia di Cremona che, per timore dell[k]inquinamento della falda acquifera, si era opposta. E c[k]e’ dell[k]altro: da quanto e’ stato accertato, la delibera non risulta pubblicata, come invece avrebbe dovuto, sul bollettino ufficiale della Regione. Capire il motivo di questo [k]mistero[k] sara’ uno dei prossimi atti dell[k]inchiesta.
Intanto la Regione con una nota in serata ha fatto sapere che [k]da sempre la norma prevede che sul Bollettino ufficiale della Regione Lombardia si pubblichi il testo delle delibere (direttive, circolari, ecc.) che hanno diretta rilevanza per cittadini o comunque per soggetti esterni alla Regione e che invece si pubblichi solo il titolo quando si tratta di un atto di indirizzo interno all[k]Amministrazione. La delibera su Cappella Cantone e’ appunto una delibera di indirizzo interno, per cui e’ regolare la pubblicazione del solo titolo. D[k]altra parte [k] conclude la nota regionale [k] pubblicando il titolo non si lede nessuna norma di trasparenza, in quanto l[k]argomento viene reso noto ed e’ possibile fare richiesta di accesso all[k]intero atto[k].
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