Dalla lotta che gli operai dell’Ilva di Taranto, insieme a molti abitanti della città, stanno portando avanti, organizzati nel Comitato di cittadini e lavoratori liberi e pensanti, la lezione giunge forte e chiara: garantire salute e salario, rompere il ricatto occupazionale, emanciparsi dalla difesa di un presunto “nostro” posto di lavoro. Quella stessa rottura e opposizione al ricatto occupazionale che vede impegnati centinaia di lavoratori delle cooperative della logistica in tutto il nord d’Italia, in lotta per un salario dignitoso e contro i licenziamenti dei loro compagni più attivi, in difesa, cioé, della propria «coalizione operaia».
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