rassegna stampa
America Latina, Venezuela, democrazia, classi
Wsws 130306
Muore il venezuelano Hugo Chávez
Bill Van Auken
– Chávez giunge alla ribalta politica come leader di un colpo di Stato fallito contro il corrotto regime di Pérez, leader del partito socialdemocratico, Action Democratica, e responsabile della sanguinosa repressione del Caracazo, una rivolta popolare contro l’austerità imposta dall’FMI, in cui furono uccise 3000 persone.
– Scarcerato dopo due anni di carcere, fonda il “movimento bolivariano” e si presenta candidato alla presidenza nel 1998, dichiarando di non rappresentare né la destra né la sinistra, con un programma di riforme sociali ed economiche, e per porre fine al sistema bipartitico di condivisione del potere tra Accion Democratica e il partito cristiano-democratico Copei.
– Al potere propone una piattaforma politica populista di sinistra (Chávez si definisce socialista e nazionalista),
o che prevede e realizza un maggior controllo nazionale sullo sfruttamento delle risorse petrolifere del paese, la loro parziale nazionalizzazione, che si scontra con i gruppi USA dell’energia …
– Per parte della sinistra in Europa, Nord America ed Australia Chávez è un leader rivoluzionario della classe operaia, che promuove il “socialismo del 21° secolo”.
– La politica di Chávez si fonda in realtà sull’utilizzo degli introiti petroliferi del Venezuela – che rappresentano oltre il 90% delle sue entrate e derivano per la maggior parte dall’esportazione negli Usa – per finanziare vari programmi di assistenza sociale per i poveri,
o programmi che hanno certamente diminuito l’analfabetismo, accresciuto l’assistenza sanitaria, migliorato le condizioni abitative e di reddito dei poveri che sono la maggioranza della popolazione venezuelana,
– ma le leve dell’economia sono rimaste fermamente nelle mani dell’elite finanziaria:
– il settore privato rappresenta una maggiore quota dell’economia venezuelana oggi rispetto al 1998, quando Chávez salì al potere.
– Non ci sono certezze sul futuro del chavismo senza Chávez, il cui governo era sostenuto dai militari, diversamente dal vice-presidente Maduro, ex autista e sindacalista,
Faz 130306
La morte di Hugo Chávez – Fine di un mito da lui stesso inscenato
– I suoi attacchi al governo USA non gli ha impedito di gestire affari redditizi con essi, in particolare nel settore petrolifero.
– La corruzione e il traffico illecito di stupefacenti hanno permeato l’intero apparato statale.
– Chávez non è riuscito a contenere il crimine dilagante. Con la costruzione di milizie in parte armate a difesa della sua “rivoluzione”, ha alimentato la violenza.
– Ha fatto accedere i poveri all’istruzione e all’assistenza medica; ma al contempo, nonostante gli enormi ricavi dell’industria petrolifera – che dai 20 dollari al barile quando è salito al potere è giunto a oltre 100$ – non è riuscito a creare un sistema economico efficiente.
– A causa degli espropri, elefantiasi e soprusi burocratici, la produttività ha continuato a calare. Nonostante le varie campagne a sostegno dell’agricoltura, il Venezuela deve ancora importare l’80% del cibo.
Chávez fino alla fine ha sostenuto il dittatore libico Gheddafi; ha cercato di far accettare l’Iran in America Latina, e soprattutto ha stretto forti legami con Cuba, la cui economia sarebbe da tempo in rovina senza le forniture petrolifere venezuelane e una serie di altri aiuti.
Solo chi non ha fatto i conti con la storia ,può piangere Chavez sedicente “socialista” ha ingannato milioni di proletari :NAZIONALISTA NEI FATTI.