Secondo il M5S “l’informazione nazionale ha seppellito l’affare Monte dei Paschi/Santander sotto il gossip post elettorale, scrive di tutto per non trattare del più grosso scandalo finanziario della Repubblica.
Il buco, la sottrazione di beni, lo si chiami come si vuole, ammonta ad almeno 20 miliardi di euro. Improbabile che questo colossale saccheggio possa essere attribuito a Mussari, una testa di legno che giorno dopo giorno appare sempre più diafano, simile ormai a un fantasma.
I poteri che hanno gestito la distruzione del Mps devono essere molteplici. Ci sono responsabilità chiare: dei membri di nomina pidimenoellina della Fondazione Monte dei Paschi e di chi li ha nominati, dei segretari del pdmenoelle dal 1995 in poi, anno della privatizzazione di Mps, e altre meno chiare su cui sta indagando la magistratura.
La vicenda Mps assomiglia – scrive Grillo nel suo post sul blog – sempre più a quella del fallimento del Banco Ambrosiano in cui c’era di tutto e avvenne di tutto, in una brodaglia che vide coinvolti partiti, mafie, Ior, massoneria. Forse l’Mps ne è la replica, se è così lo scopriremo in un prossimo futuro”.
Grillo fa anchei i conti del bilancio dell’istituto finito al centro dello scandalo derivati sollevato dal Fatto Quotidiano. “Nel 2012 il Mps ha perso 3,17 miliardi contro i 2 attesi. Monti ha prestato 3,9 miliardi a Mps per tenerla in vita (pari all’Imu, ndr) che non potranno essere restituiti prima del 2019 e fino ad allora non potrà dare dividendi. Il suo valore di borsa è crollato e nei giorni scorsi sono stati ritirati alcuni miliardi dai depositi, una fuga che può diventare inarrestabile e trasformare la banca in un guscio vuoto. Nel frattempo si preparano le “ristrutturazioni”, anticamera dei licenziamenti di massa dei dipendenti. Di fronte a sé Mps ha il fallimento conclamato o la svendita a qualche istituto di credito europeo (francese?). Mps deve essere nazionalizzata e avviata una azione di responsabilità per il recupero dei venti miliardi sottratti alla banca”.
Comments Closed