Il neonato governo Letta è il frutto di un inciucio fra centro-destra e centro-sinistra. Molti lo scrivono in tono scandalizzato, molti lo dicono in tono accusatorio, molti lo ripetono in tono colpevolizzante. Molti proferiscono la parola “inciucio” con gusto, perché è alla moda: la si legge e ascolta dovunque! Fino non solo a perderne l’originario significato semantico, ma anche, e soprattutto, a utilizzarla, nel senso improprio acquisito nel tempo, in modo politicamente sbagliato.
Il termine inciucio deriva dall’espressione del dialetto napoletano (notoriamente molto espressivo) ’nciucio che significa spettegolare parlando fitto e a bassa voce. È una parola onomatopeica, ricorda il ciu-ciu che si percepisce dal fitto chiacchiericcio di due o più persone. Ma da parecchi anni è entrato a far parte del gergo prima del giornalismo politico e poi del parlar politico comune per indicare un accordo sottobanco, un compromesso riservato tra fazioni avversarie, tra forze politiche di ideologie contrapposte, ma che in realtà attuano una logica di spartizione del potere.
Il termine è entrato nel gergo della politica italiana in seguito all’uso errato che ne fece il giornalista Mino Fuccillo, in un’intervista a Massimo D’Alema per il quotidiano la Repubblica, il 28 ottobre 1995. D’Alema bollò come “inciuci” (cioè pettegolezzi privi di fondamento) affermazioni secondo le quali egli si sarebbe impegnato a non fare andare in porto una legge sulla regolamentazione delle frequenze televisive, che avrebbe costretto il gruppo Mediaset a vendere una delle proprie reti e avrebbe probabilmente fatto calare a picco il valore delle azioni del gruppo Mediaset, in procinto di quotarsi in borsa. Ma, a causa probabilmente della scarsa conoscenza del dialetto napoletano da parte dell’intervistatore, al termine fu attribuito un significato distorto, che è poi quello per il quale oggi viene più frequentemente utilizzato.
E allora come si fa oggi a parlare di inciucio, cioè di compromesso tra fazioni avversarie, tra forze politiche di ideologie contrapposte?
Quali sarebbero le fazioni avversarie? Centro-sinistra e centro-destra?
Quali sarebbero le forze politiche di ideologie contrapposte? Pd e Pdl?
E quali sarebbero le ideologie contrapposte?
Ma scherziamo? Centro-sinistra e centro-destra sono le gambe che attualmente sorreggono lo stesso corpo economico, il capitalismo italiano. Pd e Pdl sono i principali pilastri del sistema capitalistico italiano, con un contorno vario di pilastrini e pilastrucci. Le differenze sono minime e squisitamente formali. Questi partiti sono i principali eredi di forze politiche passate, Dc, Pci, Psi, Psdi, Pri, Pli, Msi, che, pure esse con minime insignificanti differenze e moltissime sostanziali somiglianze, a loro volta per decenni hanno permesso al sistema dei padroni di sopravvivere, difendersi e riprodursi.
Poiché l’“accusa” è rivolta particolarmente al Pd di Bersani, a chi accusa è il caso di chiedere: ma il Pd, al di là di qualche fumosa alzata di voce, non ha sempre protetto gli interessi dei padroni? non è stato il Pd che ha appoggiato il governo Monti e difeso a spada tratta il suo operato antioperaio e antipopolare sulla riforma delle pensioni e sulla riforma del lavoro?
Emerge allora che l’accusa al Pd, il tirare la giacchetta a Bersani e ai suo accoliti, vogliono rimarcare che comunque c’è una differenza, che il centro sinistra, il Pd, i loro politici comunque hanno qualcosa di diverso rispetto agli altri, che sono migliori, che sono di più dalla parte del popolo, e che perciò non avrebbero dovuto piegarsi all’accordo sottobanco, che hanno sbagliato! Che hanno sbagliato oggi, magari solo temporaneamente, ma che domani potrebbero non sbagliare più, e che in qualche modo in loro, se non del tutto oggi, magari domani, si potrà ritornare ad avere un po’ di fiducia, si potrà ritornare a consegnare la delega della propria rappresentanza politica.
Ebbene, questo è il punto! Non si tratta di errori, non di scelte sbagliate, non di operazioni contingenti. Si tratta bensì di decisioni definitive assunte da tempo da esponenti politici che sono nati figli della borghesia e moriranno da figli della borghesia e fanno coerentemente il loro lavoro. Il resto è tutto un far finta, un miscuglio di furbate, uno scimmiottare quel che non si è, un falso pigliarsi per i capelli, come ha dimostrato Bersani che prima non era disposto a nessun accordo con Berlusconi e poi ha mandato a Letta gli auguri di buon lavoro! Chi casca nel tranello delle loro menzogne e furbizie e scambia per “inciucio” ciò che è la logica conseguenza dell’essere fratelli di sangue e figli del sistema capitalista, deve assumersi la responsabilità di seminare confusione.
Non c’è nessun inciucio tra forze avversarie, semplicemente perché non esistono forze avversarie! Non c’è nessun inciucio tra forze politiche di ideologie contrapposte, perché non esistono nel governo Letta, come in quello Monti, ecc., forze politiche di ideologie contrapposte! Sveglia! I padroni uniscono, compattano tutte le forze che mettono in campo per dividere e confondere gli operai, le masse popolari e chi viene bastonato continua a parlare di inciucio! Svglia!
È il caso di dire: tanto inciucio (nel significato di chiacchiericcio) per niente! Ma se i padroni alimentano, anche culturalmente, la confusione politica, noi invece lavoriamo per la chiarezza e la lungimiranza.
SPARTACUS
Comments Closed