RASSEGNA STAMPA
Francia, politica interna, economia
Libération 130517
Hollande, un social liberale (quasi) dichiarato
– Il presidente francese Hollande ha confermato la linea di politica economica social-liberale già mostrata a fine 2012:
o annunciato per le imprese un credito di imposta di €20MD per competitività e impiego (Cice);[1]
o ribadito l’impegno della Francia alla “serietà di bilancio”, con riduzione della spesa pubblica, anziché aumento imposte, come nel precedente quinquennio;
o snellimento procedure burocratiche (choc semplificativo);
o per diversi ambiti varrà per l’Amministrazione il silenzio=assenso e non viceversa.
o annunciato un generico prolungamento dell’età pensionabile, con condanna delle “ineguaglianze tra regimi”, preludio questo ad un allineamento di tutti i regimi a quello generale?
o Lo Stato mantiene la sua missione di “stratega dell’economia”, ad es. con un piano di investimenti in settori d’avanguardia, che sarà presentato a giugno;
o rimane il sussidio di disoccupazione; le condizioni di accesso agli “impieghi futuri”[2] e ai “contratti di generazione”[3] saranno più flessibili.
– Sulla UE: è imprescindibile il duo Parigi-Berlino;
o l’integrazione europea è al di sopra degli orientamenti politici nazionali; il rischio per l’Europa è che le scelte nazionali vengano prima dell’interesse europeo.
– Force Ouvrière critica l’“assenza di riferimento al potere d’acquisto, motore dell’attività economica”.
Le PMI lamentano la mancanza di un preciso impegno a nuovi prelievi e alla riduzione della spesa pubblica.
Faz 130516
Nonno di Francia, svegliati!
Michaela Wiegel
– Dopo che il suo partito socialista aveva criticato la Merkel di “intransigenza egoista”, Hollande cerca di profilarsi con una “offensiva europea”, parlando di indispensabilità del duo franco-tedesco:
o anche la Francia è decisa ad una Unione politica più approfondita;
entro due anni la UE tramite un governo economico europeo dovrà armonizzare le la legislazione fiscale e sociale e tributaria.
o Ha parlato di un governo economico europeo (con un suo presidente che si occupi solo di economia) che si riunisca mensilmente, di una unione per l’energia che coordini il passaggio a fonti energetiche sostenibile nella UE, senza affrontare la questione del nucleare francese.
[1] Il CICE si pone l’obiettivo di finanziare il miglioramento della competitività delle imprese con sforzi di investimento, ricerca, innovazione, formazione, reclutamento, ricerca di nuovi mercati, transizione ecologica ed energetica e ricostituzione dei loro fondi di gestione. Accessibile a tutte le imprese francesi, consente un risparmio sostanziale di imposta, equivalente per il 2013 al 4% della massa salariale, esclusi i salari superiori a 2,5 volte lo SMIC (Salaire Minimum Interprofessionnel de Croissance, Salario minimo intercategoriale di crescita, fissato per il 2012 a €9,40 lordi all’ora); dal 2014 sarà il 6%. (dal Portale Economia e Finanze del Gov. francese).
[2] L’«impiego futuro» è un contratto di durata indeterminata a determinata di 3 anni sovvenzionato dallo Stato al 75% dello SMIC nel settore non commerciale e del 35% nel settore commercial, volto in particolare ai giovani non diplomati. Concepito anzitutto per le comunità locali e le associazioni, è aperto anche alle imprese. É stato introdotto nel 2012 dal governo Ayrault.
[3] Il “contratto di generazione” consente alle imprese con meno di 300 salariati (pari al 99,5% del totale delle imprese francesi, che occupano il 56% dei salariati totali) di avere un premio (€4000/anno per 3 anni) per l’assunzione di un giovane (meno di 26 anni), se si impegna a non licenziare un lavoratore anziano (oltre i 57). (Cit)
Comments Closed