RASSEGNA STAMPA
Asia Times 130521
La Siria fa emergere l’impotenza politica degli Usa
Ramzy Baroud
– Tesi Wsj:
– La serie di rivolgimenti in MO e Nord Africa
o sopravvenuta mentre la potenza Usa si trovava costretta a riconsiderare e aggiustare le proprie priorità militari (ad es. con maggiore attenzione prestata alla regione del Pacifico e al Mar di Cina Meridionale),
– ha costretto gli Usa a riprendere l’impegno nel MO nel suo insieme, evidenziandone le debolezze e la diminuita influenza.
– È iniziata una nuova Grande Partita, della quale la “primavera araba” è una carta importante.
– Gli Usa sono costretti a cambiare tattica, non sono in grado di rimodellare la realtà, possono solo compensare o contenerne gli esiti negativi.
– L’impotenza dimostrata dagli USA in MO è inedita, almeno dopo il crollo dell’Urss, che ha consentito il predominio internazionale americano, una modificazione storica rispetto alla precedente bilancia di potenza tra le grandi potenze.
– Lo storico e sociologo americano Immanuel Wallerstein, art. del 15.05.2013, sulla Siria:
– «Nulla illustra meglio i limiti della potenza occidentale del dibattito pubblico tra le sue elite su cosa gli Usa e i paesi europei dovrebbero fare per la guerra civile in Siria».
– Il vuoto politico e militare creato dai passati fallimenti Usa e dal ritiro forzato dopo la guerra irachena ha reso impossibile tornare in scena come attore effettivo a paesi come la Russia.
– Significativo che, a più di due anni dalla rivolta siriana trasformata in sanguinosa guerra civile, gli Stati Uniti continuano a ritardare il proprio diretto coinvolgimento aiutando indirettamente, tramite i loro alleati arabi e la Turchia, le forze di opposizione anti-regime Bashar al-Assad.
– La Russia mantiene una posizione di fermezza, mentre gli Usa sono messi all’angolo, incapaci di reagire se non con condanne verbali, con dispiacere dei loro alleati arabi.
– Lo dimostra la fornitura di missili anti-nave e il dispiegamento di navi a guerra nel Mediterraneo occidentale da parte della Russia, definito dall’Amministrazione Obama come intempestivo e spiacevole.
C’è il rischio che gli Usa non riescano più a riprendersi il predominio nella regione, al di là di come sceglieranno di muoversi sulla Siria.
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