Redazione di Operai Contro,
si continua a parlare di tagli ai costi della politica, ma nella realtà i costi aumentano.
Il bello è che la questione è passata quasi sotto silenzio.
– I partiti già si dividono i rimborsi elettorali.
– 57 milioni di euro verranno erogati per i gruppi parlamentari
Ma come vengono erogati i fondi per i gruppi parlamentari?
Sulla base dei regolamenti delle Camere. Al Senato, ciascun gruppo percepisce una quota di 300mila euro a gruppo, ma anche ogni senatore può contare su una quota di “riborso spese per il gruppo di appartenenza” di circa 60mila euro. La stessa cifra è, più o meno, quella della Camera: al Pd di Montecitorio arriveranno 4 milioni e 300 mila euro (ogni anno, si diceva, se la legislatura va avanti), al Movimento 5 stelle 4 milioni e 320mila, al Pdl 3 milioni e 600 mila, a Monti 1 milione e 400 mila, alla Lega 700 mila, a Sel 545 mila, a Fratelli d’Italia 335 mila, all’Udc 305 mila, a Centro democratico 82 mila, all’Svp 74 mila.
A queste cifre devono ancora essere aggiunti circa 250mila euro da ripartire secondo le percentuali raccolte all’estero, poi i rimborsi per le regionali.
Al Senato il Pd, che ha 107 rappresentanti, riceverà sei milioni e 634 mila euro, al Pdl (che ne ha 91) viene accreditata sul proprio conto corrente del Senato la somma di cinque milioni e 687mila euro, il Movimento 5 Stelle tre milioni e 437mila euro in base a 51 senatori, Scelta Civica un milione e 543mila e 200 euro per 21 senatori, la Lega Nord un milione 247mila e 200 euro per 16 senatori. E così via, sino al gruppo misto e agli altri due gruppi presenti in Senato.
Le questioni economiche, però, passeranno senz’altro in seconda battuta nella settimana politica che si apre. E che, a livello parlamentare, sarà segnata dall’ultima battaglia sulla presidenza dellaGiunta per le autorizzazioni del Senato. La questione è finita, la settimana scorsa, con un sostanziale fischio dell’arbitro che ha rispedito le squadre negli spogliatoi a poco più di un minuto dall’inizio della “partita”. Il “campo” di gioco è risultato improvvisamente impraticabile per via del Pd in procinto di sfasciarsi e non votare – come da ordine di scuderia firmato Luigi Zanda – il candidato della destra, il leghista Raffaele Volpi. Ora (martedì) si riprova.
– Poi ci sono gli stipendi di deputati, assessori ecc a colpi di 20 mila euro a testa
I ladri della politica rubano alla luce del sole
Un operaio di Milano
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