Redazione di Operai Contro,
Fino a quando subiremo i padroni. I padroni sono dei mafiosi criminali.
La spuma del mare che è ormai nera come la pece. Le piccole dune di sabbia su cui sono depositate chiazze di materiale di scarico. Si presenta così la spiaggia di Gela dopo il guasto agli impianti del petrolchimico dell’Eni, che lo scorso 4 giugno ha causato lo sversamento di circa una tonnellata di greggio in mare. A mostrare le immagini inedite del disastro ambientale, un video inedito realizzato da meet up del Movimento Cinque Stelle gelese. Nel documento video anche la testimonianza di un ex operaio del petrolchimico. “Quando ho denunciato la presenza di metalli pesanti nei miei valori sanguigni, mi è stato intimato di smetterla, anche da parte dei sindacati”, racconta l’ex dipendente Eni, che ha chiesto di mantenere l’anonimato. “Alla manutenzione dello scambiatore del petrolchimico (la parte che si è guastata durante l’incidente del 4 giugno) lavorano operai non specializzati”, continua. “Il disastro ambientale che ha causato la perdita in mare del greggio è dovuto alla poca manutenzione e allo scarso personale impiegato dalla raffineria negli ultimi tempi”,
Un operaio del petrolchimico
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