http://www.youtube.com/watch?v=i778yC_zzmM
«LE NOSTRE RAGIONI» – La protagonista del video, pubblicato su Youtube e registrato poco prima dell’inizio delle proteste, è Carla Dauden, filmaker di 23 anni che ha deciso di mettersi in gioco in prima persona per raccontare a tutto il mondo perchè il Brasile non dovrebbe spendere milioni di dollari per l’organizzazione dei due mega eventi sportivi in calendario tra 2014 e 2016 (Mondiali e Olimpiadi). «Ciao, mi chiamo Carla, sono brasiliana e vi dirò perchè non andrò alle partite della Coppa del Mondo» esordisce in inglese all’inizio del video. A seguire sei minuti e 10 secondi di spiegazioni, precise e dettagliate, delle risorse che il Paese impiegherà per i Mondiali «sacrificando» investimenti in altri settori, come sanità o istruzione. «La Coppa del Mondo – dice Carla – costerà al Brasile circa 30 miliardi di dollari. Ora dimmi: in un Paese dove l’analfabetismo colpisce in media il 10% della popolazione (con picchi del 21%) e dove 13 milioni di persone soffrono la fame e molte altre muoiono aspettando di essere cura, ha bisogno di altri stadi?». Intervallando il suo discorso con mini-interviste e riprese «in esterna» , Carla cerca di raccontare la «vita reale» del Paese tra favelas, lotte per i diritti, polizia in tenuta anti sommossa e annunci trionfalistici del governo dell’ex guerrigliera diventata presidente Dilma Rousseff. Una denuncia dura che si conclude con l’invito a chi la sta ascoltando a informarsi e cercare di capire. Un appello che ha «catturato» oltre 2 milioni di persone, che in soli tre giorni dalla pubblicazione su Youtube, hanno visto il video.
LE PROTESTE CONTINUANO – Intanto in Brasile le proteste continuano. Nonostante il dietrofront di Rio de Janeiro e San Paolo sull’aumento del costo dei trasporti – una delle ragioni che ha portato i brasiliani in piazza -ci sono state nuove manifestazioni e altre sono attese. Si mobilitano anche i brasiliani residenti all’estero. Dopo i cortei a Berlino, Dublino e Montreal, Londra, si annunciano mobilitazioni e sit-in in altre città di Europa, America Latina e America del Nord. La solidarietà ai dimostranti brasiliani è arrivata anche da alcune celebrità internazionali, tra cui le cantanti Lady Gaga e Patti Smith.
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