RASSEGNA STAMPA
JOSEF JOFFE
(editore del settimanale Die Zeit, dell’Istituto Freeman-Spogli for Intern. Studies e dell’Hoover Institution, entrambi di Stanford)
– Con la visita a Berlino, il presidente americano Obama vuole riportare la Germania sul palcoscenico internazionale, ma la realtà e di amichevole indifferenza:
- Le loro politiche macro-economiche sono in disaccordo dalla crisi del 2008;
- gli Usa stanno spostando il loro centro strategico al Pacifico, l’arena chiave del XXI sec., e stanno combattendo l’ingovernabilità;
- la Germania lascia gestire la politica internazionale a Bruxelles e quella economico-finanziaria alla BCE.
– E questo mentre la scena internazionale è agitata: l’area dal Maghreb al MO è scossa da grosse crisi; attacchi terroristici e informatici, Stati “falliti” come la Siria, Europa in crisi economica, calo della crescita dei BRICS,
– chi se ne occuperà: Russia, Cina o India?
– L’America è il numero 1 mondiale, la Germania lo è dell’Europa, sono gli ultimi pesi massimi dell’Occidente, ma preferiscono competere come pesi medi, per la prima volta nella storia delle potenze praticano “l’auto contenimento”, una bilancia di potenza contro se stesse e non contro altre potenze. Il prezzo è un mondo “non polare”, o “apolare” dove nessuno è al comando.
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– La Germania si presenta ufficialmente al presidente americano, Obama, in visita a Berlino, per la prima volta dal 1945 come prima potenza europea,
- ma è una supremazia per default: perché GB, Francia, Italia e Spagna sono deboli perché non si sono modernizzate e scarsamente competitive.
- La Merkel non è una grande stratega, presa nella crisi dell’euro tra due mali, può solo cavalcarla, portare denaro e influenza ma non è in grado di salvare grandi paesi come Francia e Italia;
- lascia che di fatto imperi il governatore della BCE, Draghi.
- Questa Germania non assumerà un ruolo strategico internazionale, e certamente in Medio Oriente.
– Gli Usa di Obama stanno ritirandosi dall’Europa (dove sono rimasti solo 30 000 suoi soldati) e dal grande Medio Oriente (da Irak e ora da Afghanistan); in Siria ha impiegato due anni per decidere, farlo prima avrebbe comportato rischi e costi minori; ora Obama non decide ma subisce gli eventi.
- Russia e Iran invece conducono una politica di potenza:
- il procuratore dell’Iran, hezbollah, ha mobilitato migliaiai di soldati per difendere il regime di Assad;
- la Russia ha dispiegato unità navali nel Mediterraneo orientale, e inviato missili anti-aerei e anti-navi.
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