RASSEGNA STAMPA
Turchia – Il processo per complotto segnala una spaccatura politica per Erdogan
EMRE PEKER
– Uso del giudiziario nella lotta intestina del partito turco al governo (AKP), con richieste di sentenze esemplari contro generali legati ad Erdogan:
– La decennale lotta contro le forze armate è stata uno dei fattori di intesa nell’AKP:
- i generali turchi hanno deposto 4 governi dal 1960, e comandano la seconda maggiore forza Nato, dopo quella USA.
– Con l’apparente marginalizzazione dei militari si starebbero sfilacciando i legami tra Erdogan e Fetullah Gulen, un imam turco che abita negli Usa e leader di un movimento che si ritiene controlli le autorità giudiziarie turche.
- 275 le persone imputate per aver creato un’organizzazione terroristica chiamata Ergenekon, allo scopo di abbattere il governo; tra questi il generale in pensione Ilker Basbug, il cui arresto è stato pubblicamente criticato da Erdogan.
- Tra le attività imputate a Ergenkon l’assassinio di un giudice a Ankara, l’attacco armato al giornale repubblicano laico Cumhuriyet, e nel 2007 l’uccisione di 3 cristiani a Malatya, e manifestazioni di massa contro il governo.
– Il processo Ergenekon (uno dei due processi per complotto in corso), inizialmente aveva un ampio consenso popolare, è poi divenuto motivo di proteste e di profonde divisioni nella coalizione di governo, Il Partito Giustizia e Sviluppo (AKP), proveniente da un partito islamista abbattuto dai militari nel 1997 e poi messo fuori legge. Lo scorso novembre fu rivelato che uno dei testimoni segreti al processo era Semdin Sakik, ex leader del PKK.
- Le pesanti sentenze richieste sono un avvertimento a Erdogan a non emarginare i vecchi alleati.
– Secondo gli analisti il messaggio della fazione Gulen, che comprende il movimento religioso più potente della Turchia (Movimento Gulen, appunto) sarebbe: “non puoi negoziare la questione curda senza il nostro permesso, e senza la nostra partecipazione”.
- I negoziati di pace con il PKK (un conflitto che vittime in 30 anni ha causato oltre 40 000 vittime) sono iniziati nel settembre 2012 con Abdullah Ocalan, che è in carcere. Erdogan conta sulla soluzione della questione curda (i curdi cono il 20% dei 75 milioni di cittadini turchi) per intascare a riforma della Costituzione che gli consenta di rimanere al potere fino al 2024, come presidente, anziché primo ministro.
- Nel 2012 Erdogan ha fatto frequenti dichiarazioni a sostegno delle forze armate, criticando i processi per complotto e le procure.
– A settembre le procure hanno intascato la prima vittoria con la condanna di 300 ufficiali, in pensione e attivi, nel caso di tentato colpo di Stato, chiamato Balyoz.
Wsj 130621/20
La Germania vuole bloccare i negoziati di accesso alla UE della Turchia
LAURENCE NORMAN
Turchia, Germania – Nascono tensioni sulle proteste
WILLIAM BOSTON
– La Germania ha rifiutato il consenso (occorre l’unanimità dei 27) alla ripresa dei negoziati con la Turchia (su 1 delle 35 direttive politiche richieste per l’ingresso nella UE), che dovevano riprendere il 26 giugno, formalmente per questioni tecniche, nella sostanza per la repressione operata da Erdogan contro il movimento di protesta.
– La Germania è il maggior partner commerciale della Turchia;
- in Germania vivono circa 3 milioni di turchi.
– Il ministro turco per gli affari europei ha accusato la Merkel di voler utilizzare la Turchia a scopo politico interno, le prossime elezioni parlamentari tedesche.
– Il presidente del gruppo parlamentare Union (CDU-CSU) della Merkel, ha avvertito che l’invio di militari a reprimere il movimento di protesta metterebbe fortemente a rischio le ambiazioni europee della Turchia.
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Wsj 130620
Gli attivisti turchi cercano di trasformare le proteste in vantaggio politico
EMRE PEKER
– I dimostranti turchi stanno cercando di trasformare in movimento politico le proteste scoppiate spontaneamente contro l’autoritarismo di Erdogan.
– Hanno cambiato tattica, passando da scontri di strada a resistenza passiva;
– organizzano riunioni notturne di consigli di quartiere nei vari parchi, per organizzare un’opposizione più significativa e mantenere la spinta.
– Sparsi in decine di parchi a Istanbul e Ankara, migliaia di persone organizzate in consigli di quartiere, scambiano le idee sulle proteste scoppiate il 31 maggio; discutono come rivolgersi alla gente fuori dai centri urbani.
– In quasi tre settimane di proteste, 5 gli uccisi e oltre 7500 i feriti.
– Dopo la repressione violenta ora è in corso un’offensiva giudiziaria, con decine di arrestati.
– Erdem Peköz, 35 anni, filosofo: La prima fase sono state le proteste di piazza; le riunioni pubbliche sono la seconda fase, che creerà una spinta in grado di far cadere il governo con una valanga di voti.
– Alcuni partecipanti alle discussioni sono scettici sulla possibilità che la loro coalizione di “classe media” laica per lo più istruiti, di nazionalisti e di musulmani anti-capitalisti possa trasformarsi in una forza politica, dato che Erdogan è ancora saldo al potere.
– Nel decennio di governo di Erdogan, la Turchia ha avuto una crescita economica del 5% medio annuo, giungendo a un PIL di $786 MD nel 2012.
– Yigit, parlando a oltre 100 persone nel parto Cihangir di Istanbul: in Anatolia nessuno sa della lotta che stiamo conducendo; il nostro è un movimento molto piccolo concentrato nelle aree urbane, di Istanbul, Ankara, Izmir e alcune altre città.
– Il movimento di protesta deve fare i conti anche con manifestazioni di massa filo-governative, centinaia di migliaia di partecipanti, in appoggio a Erdogan.
– Anthony Skinner, di Maplecroft, società britannica di analisi rischi: I manifestanti non riusciranno a organizzare un’opposizione politica coesa perché non c’è un’entità unificante capace di tenere assieme questi disparati gruppi di interessi in tutta la Turchia.
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