Redazione di Operai Contro,
le elezioni in Egitto hanno fallito, riprende la guerra civile
Gli islamisti hanno fatto appello nella notte tra venerdì e sabato a mantenere la mobilitazione. «Il partito resterà al fianco dei suoi membri e dei suoi simpatizzanti sulle piazze egiziane fin quando il presidente non sarà riabilitato alle sue funzioni», afferma un comunicato del Partito libertà e giustizia, la forza politica di Mohamed Morsi e legata i Fratelli musulmani. «Il partito saluta i milioni di egiziani che si sono mobilitati in tutte le province d’Egitto per enormi manifestazioni pacifiche, per esprimere il loro rifiuto del brutale colpo di Stato militare e per il ritorno del presidente Morsi alle sue funzioni costituzionali», si legge nella nota. «Rispettate il carattere pacifico delle manifestazioni e non cedete alle violenze», chiede infine il partito ai suoi sostenitori.
Il clima di tensione è alle stelle, e ha portato a una conta di circa 30 morti. Cinque vittime sono state registrate al Cairo, cinque – tutti agenti di polizia – nella città di El-Arish, nel Sinai, e una ad Assiut. Nelle prime ore di sabato, almeno 12 persone sono morte e altre 200 sono rimaste ferite in violenti scontri ad Alessandria.
Gli scontri erano iniziate in mattinata: alcuni gruppi pro e anti Morsi si sono affrontati a colpi di arma da fuoco vicino all’università del Cairo, dove si stavano radunando i supporter dell’ex presidente egiziano.
Per rafforzare l’iniziativa della piazza contraria, invece, a Morsi, il movimento Tamarroud ha emesso un comunicato nel quale chiama alla mobilitazione contro i Fratelli Musulmani: «Rispondiamo all’offensiva del dissolto regime con la mobilitazione permanente per impedire che il nostro esercito venga trascinato in una guerra interna. Per bloccare il piano della Fratellanza scendiamo in piazza a partire da sabato 6 luglio», spiegano in un comunicato.
Corrispondenza dall’Egitto
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