rassegna stampa
Crisi al Cairo – Washington intende consegnare altri caccia/La preoccupazione israeliana – Il denaro e i generali
– Nonostante la destituzione del primo ministro Morsi, nessun cambiamento di programma degli “aiuti” USA all’Egitto, che ammontano a circa $1,5 MD, la gran parte destinati ai militari:
– dopo gli 8 caccia F-16 già in possesso dell’aeronautica egiziana, in agosto saranno ne consegnati altri 4 dei 20 previsti (costruiti da Lockheed Martin), altri 8 seguiranno a dicembre.
– Gli Usa appoggiano finanziariamente i governanti egiziani dalla pace dell’Egitto con Israele nel 1979, una specie di compensazione per il mantenimento degli accordi di Camp David malvisti dalla popolazione.
Obama ha finora evitato di dare un giudizio sugli eventi che hanno portato alla destituzione, mentre continua il dibattito interno se considerarli o meno un Putsch, perché la legislazione americana vieta di fornire aiuti in caso di Putsch.
– Il governo israeliano sembra abbia fatto pressione su Washington (Haaretz) perché vengano mantenuti,
– in caso contrario Israele teme che effetti negativi sulla propria sicurezza, in particolare nella penisola del Sinai, e che senza gli aiuti i generali egiziani non siano in grado di mantenere la pace con Israele.
– sembra che il giorno stesso della destituzione di Morsi sia stato inviato al Cairo un rappresentante israeliano, perché Israele e militari egiziani avrebbero l’interesse di impedire che rendano il controllo gruppi terroristici islamisti del Sinai e della Striscia di Gaza.
– Già la scorsa settimana c’è stato un accordo Israele-Egitto per rafforzare la presenza militare egiziana nel Sinai, con carri armati e aerei;
– le forze armate egiziane starebbero pensando ad una grande offensiva contro criminali e terroristi.
– Israele è soddisfatto della recente offensiva egiziana al confine con la Striscia di Gaza, controllata da Hamas, con l’abbattimento di numerose gallerie usate per il contrabbando, per impedire che gli estremisti del Sinai e del Cairo possano ricevere rifornimenti di combustibile da Gaza.
La situazione dei rifornimenti alimentari è grave, l’Egitto è il maggior importatore mondiale di grano e mancano riserve in moneta estera: ci sarebbero ancora solo 500mila tonnellate di grano importato (), e circa 3 milioni di tonn. di produzione egiziana.
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