Redazione di Operai Contro,
In questi giorni si parla del dissidente kazako della moglie e della figlia sequestrata dal governo borghese italiano e rimandata in kazakistan a seguito delle pressioni del governo kazako.
In questi giorni il governo per scolparsi ha rivelato che la polizia italiana è agli ordini dell’ambasciatore del dittatore Kazako
Tutti si sono dimenticati che anche questo episodio contro i ‘dissidenti’, è un ulteriore episodio che succede ad altri, tra cui , ricordiamolo, la strage di classe della polizia e dall’esercito, fatta nel dicembre 2011 nella cittadina di Zhanaozen.
Al termine di una giornata tesa e confusa, con manifestazioni e scontri, oltre che di provocazioni organizzate dalla polizia con caccia all’uomo, 12 operai furono uccisi e decine di essi rimasero feriti sotto i colpi delle forze speciali della polizia. Si parla comunque che le vittime reali furono un centinaio.
La responsabilità della strage operaia ricade sulle tre maggiori aziende petrolifere del kazakistan, di cui una di proprietà statale, l’altra per metà cinese e l’ultima controllata dalla Saipen del gruppo Eni.
Per i fatti di dicembre 2011 sono ancora in corso i processi – a senso unico- e con minacce ai testimoni.
solidarietà operaia con gli operai kazaki.
roma, 16 luglio 2013. a cura di m.p. roma
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