Redazione di Operai Contro,
Expo 2015 è per Enrico Letta il “cuore della ripresa” e anche il “volano per la nostra economia”.
Una scemenza
Ora Expo2015 diventa anche il cavallo di Troia per introdurre nuova flessibilità nel mercato del lavoro.
Oppure, detto in altro modo, nuovo precariato. L’accordo siglato questa settimana dai sindacalisti vemduti della CGIL-CISL-UIL con Expo spa, la società di gestione dell’evento, per la creazione a livello locale di 800 posti di lavoro a termine ha infatti rinvigorito le ambizioni di chi vuole introdurre una deregulation all’insegna dell’esposizione universale.
In testa le imprese, che chiedono di introdurre contratti a termine liberi per tutte le aziende e in tutta Italia, da ora fino alla fine del 2016.
Con gli imprenditori si è schierato Maurizio Sacconi, ex ministro del Lavoro e attuale presidente della commissione Lavoro di Palazzo Madama, che è arrivato ad auspicare una “deregolamentazione spinta” in vista di Expo. Un’ambizione che è stata rilanciata dopo che Expo spa, Cgil, Cisl e Uil hanno siglato un accordo che prevede deroghe per l’assunzione di 300 dipendenti con contratti a tempo determinato, 340 apprendisti under 29 e 195 stagisti che lavoreranno sul sito a cavallo tra Milano e Rho.
Un’intesa che per Letta può essere “un modello nazionale” e che è stata festeggiata da Corriere della Sera e Stampa con titoloni in prima pagina, del tipo “Il lavoro flessibile parte da Expo” e “Svolta sui contratti flessibilI
Il salario per questi contratti è di 500 €
Ma quando li prendiamo a calci nel culo quelli della CGIL-CISL-UIL?
Un operaio
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