Egregio Direttore
Maroni ha nominato un consulente, dal costo iniziale di 50 mila euro, per lo studio della formazione della macroregione del nord. La scelta è caduta, guarda caso su un leghista D.O.C. Dario Gallo, ex presidente della provincia di Varese, oggi commissario dell’ente e componente del cda di Finmeccanica
Da tempo i capi nazipadani della Lega Nord, hanno smesso di parlare e tantomeno esaltare in pubblico il “localismo identitario”. Non hanno però imparato dalla lezione elettorale e dai loro ex sostenitori, ormai assenti dal pratone di Pontida.
Maroni allarga il concetto di “localismo identitario” alla macroregione del nord, che dovrebbe comprendere, Lombardia, Veneto, Piemonte. Se davvero si facesse la Macroregione, (a parte altre considerazioni), il suo costo non sarebbe lo stesso delle 3 regioni messe assieme, ci sarebbe poi l’esigenza di decentrare i centri operativi e gestionali. Visto come vanno le cose in Italia, si tradurrebbero in nuovi enti, nuovi carrozzoni elettorali da mantenere. Maroni vorrebbe ripetere il giochino delle provincie: ogni volta che la Lega e i suoi alleati ottenevano una nuova provincia al Nord, con i relativi carrozzoni clientelari, un’altra parte politica la otteneva al Sud.
Maroni cavalca l’onda fin che può, ma di fatto sta remando contro il federalismo.
Se unifica 3 regioni del nord, qualcun’altro vorrà unificare altre regioni, magari nell’Italia del sud, con quale risultato?
Le macroregioni in cosa si differenzierebbero dalle attuali regioni?
Le macroregioni in che rapporto starebbero col governo centrale?
Le macroregioni tenderebbero a unirsi per fare cosa? Forse la 2a unità d’Italia della borghesia?
Le macroregioni si farebbero la guerra, per essere più facile preda della borghesia di altri paesi?
Le macroregioni sostituiscono “la padania”? Ma non è ora di mettere ai lavori forzati questi nazisti che giocano con la politica e col denaro pubblico a spese nostre?
Saluti da Palazzago Bg
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