Redazione di Operai contro,
Anche sull’Ilva targata Enrico Bondi il «Governo ombra», finito venerdì in manette, potrebbe aver allungato le mani. Lo scrivono chiaramente gli uomini della Guardia di finanza, guidati dal tenente colonnello Giuseppe Micelli, nell’informativa del 29 luglio scorso. A favorire questo processo, infatti, sarebbe stata la volontà del commissario Bondi di procedere ad un «contratto di affitto di ramo di azienda convenzionalmente identificato nei dipendenti di Riva Fire che, avendo sino ad oggi prestato la propria attività in via prevalente a favore di Ilva, sono in condizione di assicurare ad Ilva la continuità delle funzioni di contabilità, finanza, affari societari fiscali, programmazione della produzione, acquisti, risorse umane».
Insomma, secondo la Gdf, Bondi sarebbe stato intenzionato ad avallare il «passaggio» degli uomini dei Riva «alle dipendenze di Ilva e sotto le direttive del commissario straordinario». La proprietà, così non avrebbe perso il diretto contatto con l’azienda nonostante il commissariamento. Non solo. La Guardia di finanza non esclude che i fiduciari possano ancora essere nello stabilimento: «per quanto attiene – scrivono infatti gli investigatori – ai fiduciari che avrebbero abbandonato lo stabilimento Ilva di Taranto (il condizionale è d’obbligo di questo caso), aspetto che maggiormente desta interesse è il modo con cui è stato enfatizzato il loro congedo… Di fatto, quella che ai più è sembrata in apparenza un’operazione di “benservito”, di fatto si è invece rivelata l’operazione di facciata». Ma perché avrebbero dovuto inscenare in pompa magna questo finto allontanamento dei fiduciari? «Tale tipo di atteggiamento – spiegano i finanzieri – giocoforza non poteva che essere calibrato sugli obiettivi raggiunti dalla polizia giudiziaria nel corso delle indagini, i quali com’è noto, sono divenuti pubblici a seguito del ricorso proposto da Ilva spa al Tribunale del riesame, per il tramite del proprio amministratore delegato Enrico Bondi».
La magistratura quando arresterà Bondi
Un operaio dell’ILVA
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