Redazione di Operai Contro,
Giorgio Assennato direttore generale dell’Arpa Puglia afferma:
«Attualmente la situazione nel rione Tamburi è buona. La popolazione residente non corre rischi dalle inalazioni».
Assennato non corre rischi nella sua villa di Bari. La magistratura la pensa diversamente
La «lettura» della realtà di Assennato è rassicurante e contrasta con quella scaturita sabato scorso dal convegno, svoltosi a Taranto, su iniziativa degli Ordini dei medici di Taranto e Brindisi, dalla Federazione nazionale degli Ordini dei medici e dall’Isde (medici per l’ambiente).
Un convegno conclusosi con denunce choc che possiamo così riassumere:
1) anche se spegnessimo adesso l’Ilva, a Taranto la popolazione correrebbe rischi sanitari per almeno le prossime tre generazioni;
2) il 26 per cento della popolazione femminile è in menopausa precoce a causa della cattiva situazione ambientale;
3) altiforni così grandi come quelli dell’Ilva di Taranto non sono compatibili con la sopravvivenza in salute della popolazione.
Giorgio Assennato, professore ordinario di Medicina del lavoro e già direttore della Scuola di specializzazione di Medicina del lavoro di Bari, a quel convegno non c’era.
Assennato era im pegnato a nascondere le mazzette che gli ha pagato Riva
Che Assennato non condivida molte delle denunce fatte nelle ultime settimane a Taranto, è noto.
Esempio, quando l’associazione ambientalista Peacelink ha detto che a Taranto ci sono quasi 9mila persone colpite da tumori prendendo il dato degli esenti ticket, Assennato ha subito affermato che «quel dato non aveva valenza di analisi epidemiologica. Avrebbe senso – aggiunse – se avesse evidenziato il valore storico in raffronto con quello attuale dei quartieri più vicini all’Ilva, nonchè comparato questo stesso valore col resto della città di Taranto e col resto della Puglia. Invece questo lavoro non è stato fatto». E ora che l’Asl di Taranto, parlando di tutta la provincia, ha detto che sono quasi 22mila gli esenti ticket per patologie oncologiche? « L’Asl ha già chiarito che si tratta di un dato amministrativo – afferma Assennato -. Quello che noi oggi riscontriamo per i tumori solidi deriva da un’esposizione di dieci anni fa, così come accade per l’amianto. A parte il fatto che non tutti i tumori sono causati dall’inquinamento».
Assennato è un tecnico al servcizio dell’ILVA e di Riva
Un operaio dell’ILVA
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