Redazione di Operai Contro,
Non si arrestano gli sbarchi di migranti sulle coste siciliane nonostante la tragedia di una settimana fa a Lampedusa.
La miseria e la distruzione prodotta dai capitalisti occidentali non pone alternative: se vogliono sopravvivere devono rischiare la morte nel Mediterraneo.
All’ottavo giorno, il barcone della morte ha smesso di restituire cadaveri: non ci sono più corpi all’interno del peschereccio naufragato davanti a Cala Croce lo scorso 3 ottobre, non ci sono più quelle pile di uomini, donne e bambini che i sub hanno liberato uno ad uno prima di portarli via dal fondo del mare.
Questo non significa che il bilancio attuale – 311 morti, 9 recuperati oggi, e 155 sopravvissuti – sia definitivo e, soprattutto, che le ricerche si fermeranno.
Stando alle testimonianze dei migranti, sul barcone c’erano 518 persone e dunque all’appello ne mancherebbero ancora 52. Corpi che, come dimostrano i due migranti recuperati in mare a 2 miglia dall’ isola dei Conigli, potrebbero essere stati portati al largo dalla corrente.
Un senegalese
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