RASSEGNA STAMPA
Germania, UE, società
Faz 131025
Quasi un tedesco su sei a rischio di povertà – DIW: Il salario minimo non può eliminare la povertà
Johannes Pennekamp
– Benché la Germania finora sia uscita bene dalla crisi del debito europeo, da uno studio dell’Ufficio statistico federale tedesco (La vita in Europa) risulta che nel 2011 era a rischio di povertà quasi 1 tedesco su 6 (il 16,1%, pari a circa 13 milioni di tedeschi), quota aumentata dello 0,3% rispetto all’anno precedente, a conferma di una tendenza in crescita.
– Secondo la definizione UE, è a rischio di povertà chi ha un reddito inferiore al 60% del reddito medio. Nel 2011 questo limite per le famiglie tedesche con un solo componente era di €980 mensili, compresi i servizi sociali, e al netto di tasse e contributi. La cifra per le famiglie di due persone adulte e due figli sotto i 14 anni era di €2058, mensili.
Due anni fa, la soglia di povertà era inferiore di quasi €500.
– A rischio di povertà molto più di 2/3 delle persone con famiglie con disoccupati; solo il 7,7% le famiglie dove non ci sono disoccupati.
Secondo
– dell’Istituto Tedesco per la Ricerca Economica (DIW) sia i salari in aumento che il salario minimo, che molto probabilmente verrà introdotto dal prossimo governo, non migliorerebbero la situazione della maggior parte delle persone a rischio; in una famiglia con diversi redditi, un salario minimo per un suo componente verrebbe nella maggior parte tassato.
– In Grecia, nel 2011 la quota delle persone a rischio è aumentata di quasi due punti, al 23,1%
– in Portogallo è stabile al 18%; in Francia al 14,1%; solo al 10,1% in Olanda, non ci sono dati attuali per Spagna, Irlanda e Italia.
– In Grecia nel 2010-2012 la soglia di povertà per famiglie con un solo componente è scesa da €7178/anno a €5708; in Portogallo da €5207 a €4994
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