Redazione Operai Contro,
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha deposto una corona al Vittoriano, in Piazza Venezia, a Roma, in occasione della giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate. Con Napolitano anche i presidenti di Senato e Camera, Pietro Grasso e Laura Boldrini e il presidente del Consiglio Enrico Letta, con il ministro della Difesa, Mario Mauro. All’Altare della Patria anche il sindaco di Roma, Ignazio Marino, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro.
Napolitano ha detto: ” celebriamo l’Unità Nazionale e il 95° anniversario della fine del primo conflitto mondiale, testimoniando la vicinanza del Paese alle Forze Armate, garanti di libertà e presidio delle istituzioni democratiche” ….”Un plauso particolare meritano gli uomini e le donne che hanno partecipato alle operazioni di soccorso e al pietoso recupero delle salme delle vittime della terribile tragedia di Lampedusa” dice Napolitano nel suo messaggio. Il capo dello Stato Giorgio Napolitano plaude all’impegno di Marina Militare, Guardia Costiera, Finanza e Polizia nella “gestione di flussi sempre più intensi di immigrati e richiedenti asilo” in attesa di “un’azione e visione comune dell’Unione europea”, che l’Italia sollecita…..”Ci si guardi dal discutere con leggerezza di una riduzione in generale dell’impegno dell’Italia, sul piano militare, al servizio della Comunità Internazionale” dice il Capo dello Stato. “Non possiamo indulgere a semplicismi e propagandismi che circolano in materia di spesa militare e di dotazioni indispensabili per le nostre forze armate” dice Napolitano.
Mario Mauro ha detto: ” Le forze armate italiane, nel ricordo dei caduti e seguendo il loro esempio, sono impegnate ovunque “per continuare a costruire un domani di pace e prosperità”…… “Soldati, Marinai, Avieri, Carabinieri, Personale civile della Difesa, la ricorrenza del 4 novembre, Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate rappresenta il ricordo indelebile della conclusione vittoriosa del Primo Conflitto mondiale, ma anche la memoria incancellabile delle devastazioni, dei lutti e del dolore subiti dai combattenti e dalla popolazione civile in quei tristi e terribili anni, la dedizione e il sacrificio di un popolo intero. Ma è altresì l’occasione per rievocare le imprese coraggiose dei soldati italiani: per terra, lungo il Piave e il Grappa, nei cieli, con le azioni compiute attraverso gli epici duelli aerei sostenuti dai piloti della nostra nascente Aeronautica Militare e nei mari, attraverso le vicende ardite della nostra Marina Militare. Una data che vuole celebrare le nostre Forze Armate, che dopo Caporetto seppero risorgere e mostrare con la battaglia di Vittorio Veneto la determinazione e il forte sentimento di unità nazionale, culminato con l’Armistizio di Villa Giusti che mise fine a quel lungo e doloroso processo, iniziato con il Risorgimento, suggellando negli Italiani la coscienza di essere un solo popolo”. “Sulle rovine di ieri, superati gli steccati ideologici e sconfitto l’odio – continua il ministro – l’Europa di oggi ha usato le armi del dialogo e della condivisione, per camminare verso un progresso comune. Una lezione della storia, pagata a caro prezzo, con il sangue di tutti coloro che, per onorare il giuramento prestato, sacrificarono la vita o rimasero feriti e mutilati. Ricordiamoli con commozione in questa ricorrenza, ringraziandoli per aver reso l’Italia un Paese unito e importante nel novero delle grandi Nazioni contemporanee”. Il messaggio del ministro Mauro così si conclude: “Soldati, Marinai, Avieri, Carabinieri, Personale civile della Difesa, le Forze Armate custodiscono e testimoniano instancabilmente il ricordo di quei Caduti e la loro eredità, affinché il loro attaccamento al Tricolore sia d’esempio ai militari di ogni ordine e grado, impegnati ovunque, in nome della Comunità internazionale, per continuare a costruire un domani di pace e prosperità. Camminate sempre sulla via del loro insegnamento orgogliosi di essere Italiani. Viva le Forze Armate! Viva l’Italia!”.
Io aggiungo: viva lo scivolo, viva i miliardi alle forze armate
Un operaio
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