Redazione di Operai Contro,
E’ terminato dopo circa due ore, il blocco dell’autostrada A19 Palermo-Catania, all’altezza dello svincolo per Termini Imerese, effettuato dagli operai della Fiat e dell’indotto.
Le tute blu sono tornate in corteo a radunarsi davanti ai cancelli della fabbrica, dove da due giorni si trovano in presidio permanente. I lavoratori chiedono risposte sul loro futuro occupazionale, mentre stenta a decollare il piano di rilancio del polo industriale.
Sono circa mille gli operai in cassa integrazione in deroga tra diretti e indotto.
Lo stabilimento del Lingotto e’ chiuso da due anni e il paracadute sociale scade a il 30 giugno prossimo: dopo quella data, senza soluzioni industriali per Termini Imerese, il rischio potrebbe essere i licenziamenti di massa, come gia’ avvenuto, dal primo gennaio scorso, per 174 addetti di Lear e Clerprem, due ditte dell’indotto Fiat, che producevano sedili e imbottiture.
Marchionne non è preoccupato per i debiti del gruppo Fiat e nemmeno si preoccupa degli operai di Termini Imerese che rischiano di perdere anche la cassa integrazione.
Marchionne è tranquillo e sicuro sul futuro della Fiat : « Ho messo in gioco la mia pelle, vale a dire reputazione e carriera, ma la Fiat no. Nemmeno un euro», ha dichiarato al direttore Ezio Mauro della Repubblica.
Marchionne la pelle non la perderà mai finche’ sarà spalleggiato da sindacalisti compiacenti.
Giovanni e Mario operai Fiat Termini Imerese
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