Redazione di Operai contro,
Comincia oggi con la protesta leghista ai caselli il gennaio caldo delle autostrade.
E solo l’inizio di una battaglia che vedrà come protagonisti il governo, i partiti d’opposizione, le associazioni tradizionali dell’autotrasporto e gli ormai immancabili Forconi.
A dicembre, infatti, sembrava che con il flop della manifestazione romana convocata da Danilo Calvani l’emergenza-piazze fosse finita e invece i rincari autostradali hanno rimesso in moto il convoglio.
Con una novità sostanziale: mentre prima di Natale a sminare il pericolo Forconi erano state le associazioni dei proprietari di Tir raggruppate in Unatras, ora da questo mondo partono invece richieste di mobilitazione fino a quello che viene chiamato «il fermo selettivo dei camion» ovvero il blocco del traffico autostradale nelle regioni (Veneto e Abruzzo) nelle quali gli aumenti delle tariffe sono stati più forti.
Redazione di operai Contro,
noi operai subiamo un continuo abbassamento del salario, veniamo sbattuti in cassa integrazione, veniamo licenziati.
Perché non possiamo bloccare tutte le fabbriche?
Perchè dobbiamo ancora farci fregare dai sindacalisti al soldo dei padroni di CGIL-CISL-UIL?
Scriviamo sulle nostre bandiere l’aumento del salario
Basta con gli accordi a perdere della cassa integrazione e della mobilità
Basta con i licenziamenti
Aumento delle pensioni
Chiamiamo a raccolta operai, cassintegrati, licenziati,disoccupati e pensionati
Siamo in grado di far vedere i sorci verdi al governo e ai padroni
Un operaio della Fiat Mirafiori
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