Redazione di Operai Contro,
La Corte dei conti del Friuli Venezia Giulia ha condannato in primo grado l’ex capogruppo delPartito democratico in Regione Gianfranco Moretton alla restituzione di 60mila euro.
La sentenza per la prima volta elenca una serie di spese che un consigliere non dovrebbe mai mettere a rimborso quando si parla di spese di rappresentanza.
Tra queste ci sono spese in ristoranti di lusso, enoteche, bar, negozi di scarpe e pelletterie e addirittura acquisti in un negozio di articoli per bebè, adozioni a distanza. Ma soprattutto sancisce che i presidenti dei gruppi consiliari avevano l’obbligo di verificare le spese che venivano presentate per essere rimborsate.
I giudici hanno anche respinto l’eccezione presentata da Moretton, secondo cui la Corte dei conti non è titolata a giudicare le spese dei consiglieri regionali in quanto non “meri dipendenti pubblici”, ma membri di un organo legislativo la cui attività sarebbe insindacabile. Ma l’insindacabilità, secondo i giudici riguarda solo “le manifestazioni di volontà e d’opinione nel coorso della attività d’aula”. Ora Moretton, che ha speso personalemente 14 mila euro dei 60 mila euro contestati in totale per il gruppo, potrà presentare ricorso. “È il primo frutto di indagini complesse”, ha spiegato ailfattoquotidiano.it il procuratore Zappatori, che ha già citato a giudizio altri consiglieri regionali e che sta indagando anche su altri anni.
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