Bambini sfruttati a contatto di serpenti e scorpioni

Egregio Direttore le invio questo articolo tratto da “la Repubblica”. La mica è un ingrediente molto utilizzato nella produzione dei cosmetici – si legge sul magazine on line GreenMe, dedicato alla sostenibilità – soprattutto per quanto riguarda gli ombretti. Dona un tono luccicante e luminoso ai rossetti, ai fondotinta e a molti dei prodotti per il trucco comunemente in vendita. Ma sappiamo davvero da dove proviene questo ingrediente e cosa si nasconde dietro la sua produzione? Il quotidiano australiano The Sidney Morning Herlad ha iniziato ad indagare sulla produzione della mica, un minerale fondamentale per l’industria della bellezza e […]
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Egregio Direttore

le invio questo articolo tratto da “la Repubblica”. La mica è un ingrediente molto utilizzato nella produzione dei cosmetici – si legge sul magazine on line GreenMe, dedicato alla sostenibilità – soprattutto per quanto riguarda gli ombretti. Dona un tono luccicante e luminoso ai rossetti, ai fondotinta e a molti dei prodotti per il trucco comunemente in vendita. Ma sappiamo davvero da dove proviene questo ingrediente e cosa si nasconde dietro la sua produzione? Il quotidiano australiano The Sidney Morning Herlad ha iniziato ad indagare sulla produzione della mica, un minerale fondamentale per l’industria della bellezza e le relative multinazionali miliardarie. La maggior parte della mica utilizzata nel mondo proverrebbe dall’India e sarebbe estratta dai bambini, costretti a lavorare in condizioni di sfruttamento.

Bambini esposti ai morsi dei serpenti. Poiché la maggior parte della produzione di mica in India sarebbe illegale, lo sfruttamento del lavoro minorile sarebbe altrettanto diffuso e avverrebbe senza regole. Bambini dell’età di 12 anni, o anche inferiore, lavorerebbero per giornate intere occupandosi dell’estrazione della mica. Il lavoro è duro e pericoloso. I bambini sono esposti agli attacchi dei serpenti e ai morsi degli scorpioni. Le cave da cui viene estratto il minerale risultano di frequente soggette a crolli. Secondo le indagini condotte da The Sidney Morning Herlad, i piccoli lavoratori sfruttati sono esposti a tagli, ferite e abrasioni della pelle, oltre che a malattie respiratorie anche molto gravi, come la bronchite, la silicosi e l’asma. I reporter hanno intervistato uno dei bambini sfruttati.

Si chiama Mohammed Salim Ansari. Si occupa di estrarre la mica ogni giorno e ha soli 12 anni. Per ogni chilogrammo di minerale estratto guadagna soltanto 5 rupie (5 centesimi di Euro) un prezzo in netto contrasto con i guadagni garantiti dal commercio che la mica assicura sul mercato internazionale, che possono arrivare fino a 1000 dollari al chilo. Attorno alla produzione del minerale vi sarebbe in India (e forse non solo) un vero e proprio giro criminale. I minori che dovrebbero frequentare la scuola sono invece costretti a lavorare e sottoposti a sfruttamento.

Per make-up, dentifrici e smalti. Lo sfruttamento del lavoro minorile è il prezzo che i bambini devono pagare perché i ricchi possano avere sempre a disposizione un make-up all’ultima moda. Sarebbe interessante conoscere i nomi delle aziende che utilizzano mica proveniente dall’India e da circuiti illegali. Il minerale è utilizzato nei prodotti cosmetici per le sue caratteristiche di brillantezza. La mica bianca può essere utilizzata anche nei dentifrici, per il suo leggero effetto abrasivo nella pulizia della superficie dei denti. Si tratta di un ingrediente molto utilizzato non soltanto nella cosmesi industriale, ma persino in quella naturale, con particolare riferimento al make-up minerale. Il suo impiego riguarda anche gloss e smalti, a cui conferisce colore e luminosità. Gran parte di questo ingrediente proverrebbe dalle regioni più povere dell’India orientale.

Occhio al codice “CI 77019”.
L’azienda cosmetica australiana Napoleon Perdis, a cui appartengono i marchi MAC, Clinique, Bobbi Brown e Estee Lauder, ha dichiarato al The Sidney Morning Herlad che meno del 10% della mica utilizzata nei propri prodotti è di origine indiana e di non credere che i propri cosmetici possano essere associati al lavoro minorile. Altri giganti dell’industria cosmetica, come L’Oreal, Lancome, Redken e Maybelline, The Body Shop e Yves Saint Laurent avrebbero rifiutato di rispondere ad alcune domande riguardanti la provenienza della mica utilizzata nel cosmetici. Sarebbe dunque piuttosto difficile conoscere la reale località di estrazione del prezioso minerale utilizzato nei cosmetici. Per evitare la mica, è sufficiente leggere gli ingredienti indicati nelle etichette. La sua presenza potrebbe essere indicata con il codice CI 77019, oppure con il termine di glimmer, oltre che semplicemente come mica.

Il lavoro minorile in cifre.
I più recenti dati dell’ILO – l’Organizzazione Internazionale del Lavoro, una delle agenzie delle Nazioni Unite – dicono che tra il 2008 e il 2012, il lavoro minorile nella fascia d’età 5-17 è sceso in Asia, America Latina e Caraibi, e Africa sub-Sahariana. La regione Asia-Pacifico ha visto il calo più consistente, da 114 milioni nel 2008 a 78 milioni nel 2012. Il numero dei bambini lavoratori è sceso anche in Africa sub-Sahariana (di 6 milioni) e in misura più modesta anche in America Latina e Caraibi (1,6 milioni). In Medio Oriente e Nord Africa il numero di bambini lavoratori ammonta a 9,2 milioni.

Fonte “la Repubblica”: Dal magazine on line GreenMe traiamo questo articolo, a sua volta preso da un’inchiesta del quotidiano australiano The Sidney Morning Herlad. La “Mica” è un ingrediente essenziale che conferisce tono luccicante e luminoso ai rossetti, ai fondotinta e a molti dei prodotti per il trucco comunemente in vendita. Molti giganti dell’industria cosmetica avrebbero rifiutato di rispondere ad alcune domande .

 

 

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