Cara redazione,
invio un testo che fa parte delle letture del ciclo filorosso su Radio
Beckwith che conduco settimanalmente sulle lotte operaie dell’ultimo secolo
gradirei fosse seguito da un vostro commento
puntata18_filorosso
ciao Piero
qui la raccolta delle trasmissioni in corso
www.rbe.it/filorosso
In genere non commentiamo come redazione di Operai Contro i contributi al giornale.
Se li riteniamo inutili per la lotta degli operai non li pubblichiamo
Pubblichiamo per il dibattito
La visione della storia di Marx si differenzia da quella degli idealisti, che alla base dei cambiamenti politici e sociali pongono la politica, la filosofia, l’arte o la religione quelli cioè che Marx chiama elementi sovrastrutturali.
Convinto della mutevolezza del mondo, Marx afferma la temporaneità di un fenomeno come quello del capitalismo che è inevitabilmente destinato un giorno ad essere sostituito da una nuova forma sociale.
Le affermazioni fondamentali di Marx sono le seguenti:
- Le fondamenta economiche di una data società – che sono il modo in cui la ricchezza è prodotta e distribuita – determinano in generale il punto d’osservazione di quella società per quanto riguarda la condotta e le relazioni dei suoi membri, ma queste condizioni sociali sono esse stesse nel processo di cambiamento e costituiscono l’elemento dinamico e mutevole nella storia.
- Vi è un’evoluzione sociale, con nuove società, con diverse basi economiche, che scaturiscono dalle vecchie – a causa di certi elementi che si sono sviluppati in queste ultime.
- La storia, considerata come sviluppo dei rapporti di produzione e di distribuzione (e delle relative forme di proprietà che ne rappresentano il riflesso giuridico), è un susseguirsi di lotte di classe che sono tutte di natura politica, perché, anche se nascono per interessi particolari, in definitiva hanno come obiettivo il controllo del potere statale.
- La storia è il risultato dell’azione delle condizioni sociali sull’uomo e dell’azione dell’uomo sulle condizioni sociali.
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