Continua il presidio ai cancelli della fabbrica di Castell’Alfero in provincia di Asti da parte dei 220 dipendenti tra operai e impiegati, sono decisi a non permettere alla dirigenza del gruppo Askoll di raggiungere il proprio obbiettivo : spostare la fabbrica altrove.
Gli operai sono fortemente preoccupati perché la proprietà vicentina durante l’incontro tenuto ieri mattina tra i vertici aziendali del gruppo Askoll e i sindacati di zona ha fatto intendere che sicuramente sposterà la fabbrica nella quale si producono motorini elettrici.
Alla cattiva notizia, tutti uniti operai e impiegati si sono riuniti in assemblea per decidere le iniziative di lotta, blocco totale della produzione con scioperi e presidi ai cancelli.
Gli scioperi e le proteste continueranno anche nei prossimi giorni, gli operai sono sul piede di guerra, decisi e convinti a resistere contro chi vuole chiudere la fabbrica.
Per evitare la chiusura, hanno dichiarato i dirigenti, servirebbero 30 milioni di euro, altrimenti si deve traslocare all’estero.
Gli operai non ne vogliono sapere di questi ricatti, dove sono finiti i profitti degli anni precedenti ?
Le colpe dell’incapacità gestionali dei dirigenti non le devono pagare ancora e sempre gli operai.
Operai cacciate a pedate nel culo i dirigenti chi vi vogliono fregare.
Rosario, sostenitore degli operai
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