Redazione di operai contro,
Vi invio una ricerca molto interessante.
Merita un po’ di attenzione il lavoro e il ruolo svolto dalle donne nelle miniere.
La loro presenza viene quasi sempre solo accennata se non del tutto ignorata quando si parla di storia delle miniere, anche se le donne hanno contribuito allo sviluppo delle stesse, rimettendoci spesso la salute e qualche volta anche la vita negli infortuni sul lavoro che spesso capitavano anche a loro così come agli uomini.
Si parla di minatori, le donne sono poco citate.
Nella lavorazione del talco le troviamo nel trasporto dei sacchi con la slitta di un tempo, nella cernita a S. Sebastiano ai mulini, in alcune fasi del lavoro ai mulini (vecchio insasccamento), nelle pulizie, in cucina e fra gli impiegati.
Una figura importante è la padrona, Ada Villa, la Madama di ferro che costringeva a mesi di lotta i minatori.
Un’altra donna-padrona , la Rostagno, è ricordata fra i precursori dell’Ottocento nello sfruttamento delle prime miniere.
Le donne dei minatori dovevano un tempo sopportare la solitudine mentre gli uomini stavano nelle baracche di alta quota per una settimana intera, e dovevano gestire la casa e i lavori di campagna quando il marito era al lavoro.
Le donne sono poi diventate in tante delle vedove, ereditando la pensione dei minatori morti per lo più di silicosi, come testimonia Carlo Ferrero.
Oggi una donna, Rossella, è da quasi vent’anni autista dell’appalto del trasporto del talco e guida colossi da 200 quintali dalla miniera a Malanaggio.
http://www.alpcub.com/le-donne-e-il-talco.htm
altro link inportante
http://digilander.libero.it/fluminimaggiore/donneeminiere.htm
ciao Piero
Nelle foto Cernitrici
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