rassegna stampa
[intervista a Daniel Krahl, esperto di SWP, Fondazione Scienza e Politica, per le relazioni della Cina con i paesi arabi]
– La visita in MO del ministro Esteri cinese Wang Yi (in Irak – la prima dal 1991 – Afghanistan e in Iran) rientra nel nuovo orientamento della politica cinese per MO e Nord Africa, in corso da due anni.
Pechino si sta investendo maggiormente in MO, soprattutto dal punto di vista economico; indugia invece per la politica di sicurezza.
– La Cina è il primo partner commerciale dell’Irak, e maggiore investitore nel petrolifero iracheno.
Finora la Cina ha sempre potuto stare all’ombra degli USA;
– MA ora ha un maggior peso economico in alcuni paesi della regione;
– gli Usa non sono più disposti ad impegnare risorse come in pasato per la sicurezza mediorientale.
– La Cina si è trovata improvvisamente di fronte ad un problema quando tre anni fa’ i cinesi se ne sono dovuti andare dalla Libia. D’ora in avanti toccherà al governo cinese affrontare i problemi che si creano per i cinesi in caso di crisi nella regione MO e nordafricana,
– e questo non significa solo avere influenza ma tessere migliori relazioni e avere maggiore presenza politica in questi paesi.
Pechino cerca di intessere contatti in l’Irak.
– Non è però dato sapere cosa sia in grado di fare la Cina in Irak, non può assumere il ruolo che hanno gli USA; non ha né l’industria degli armamenti né le capacità politiche e diplomatiche degli Usa. E non ha neppure interesse a farsi coinvolgere nel conflitto iracheno.
– Per decenni il sistema della sicurezza in MO si è basato su un accordo tra Occidente, Usa soprattutto, e paesi arabi: petrolio in cambio di sicurezza.
– Ora però c’è una contraddizione: gli Usa dovrebbero continuare a garantire la sicurezza, ma non vogliono spendere più così tanto per questo, dato che è la Cina a prendersi la maggior parte del petrolio.
– La Cina da parte sua non intende assumersi la responsabilità per la sicurezza regionale.
– È in corso un dialogo a tre per decidere come suddividere questo ruolo: Cina, Usa, l’Irak/ altri paesi come l’Arabia Saudita.
Secondo l’analista non si giungerà ad un conflitto Cina-Usa/Occidente:
– entrambe le parti ne traggono profitto:
Usa ed Occidente sono interessati alla stabilizzazione dell’Irak, e va loro bene che la Cina assuma un maggior ruolo in MO; va bene che i cinesi investano in Irak, soprattutto in aeree dove Usa e Occidente non investono per il rischio.
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